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Sentenza sulle concessioni, i balneari verso Roma per far valere le loro ragioni

Il Consiglio di Stato ha negato la proroga delle concessioni demaniali al 2033. Ieri si è svolta all'hotel Tiziano l’assemblea straordinaria di Federazione imprese demaniali: "Organizziamo un tavolo a Roma"

LECCE – Si è tenuto ieri 12 novembre, presso l'hotel Tiziano di Lecce, un confronto voluto dalla Federazione imprese balneari riguardo alla sentenza del Consiglio di Stato che fissa il limite di proroga delle concessioni alla fine del 2023.

All’assemblea straordinaria, dal titolo “Raccogliamo la sfida”, hanno partecipato anche il presidente nazionale di Confartigianato imprese, Mauro Vanni e alcuni esponenti politici come Sergio Pizzolante e Saverio Congedo per Fratelli d’Italia, il senatore Massimo Mallegni per Forza Italia, Umberto Buratti per il Pd.

“Non era mai accaduto che per sentenza un tribunale ci dicesse preparate le valigie perché è finito il vostro futuro - ha denunciato in apertura il presidente della Federazione imprese demaniali, Mauro Della Valle - Siamo abituati giornalmente a fronteggiare numerosi  problemi burocratici e talvolta ideologici ma ci spaventa trovarci improvvisamente senza un lavoro, per cederlo su di un piatto d’argento nelle mani delle multinazionali o a beneficio delle organizzazioni malavitose.  Per noi è iniziato il conto alla rovescia, non si torna più indietro rispetto alla sentenza.

“Adesso è il momento di fare squadra tra tutte le sigle balneari e di sottoscrivere un unico documento da presentare al governo”, ha concluso lui.

L'avvocato Leonardo Maruotti ha spiegato che mancano le risposte, perché manca lo strumento normativo: “Il Codice della navigazione concede la massima discrezionalità a tutti, quindi la palla passa all’arbitrio del legislatore. Bisogna evitare che i Comuni possano avviare bandi, perché in assenza di normativa certa, questo comporterebbe il totale arbitrio”.

L’avvocato Federico Massa ha auspicato che non si commetta l’errore di arrivare impreparati.

Per Fratelli d’Italia, Saverio Congedo ha affermato che la sentenza del Consiglio di Stato è stata un colpo duro e inaspettato: «Io porto con me l’esperienza della provincia di Lecce: uno dei punti di forza del Salento sta nella capacità attrattiva, nel lavoro fatto dai balneari nel rendere il nostro territorio più appetibile. Buttare al mare tutto questo è un colpo per tutti».

Sergio Pizzolante ha colto l’occasione per fare un excursus sul disegno di legge.

Video | L'intervento di Mauro Della Valle

Umberto Buratti ha spiegato che il Pd intende mettersi all'ascolto di imprenditori e associazioni di categoria: “Le situazioni sono tante e dovremmo disciplinarle tutte. Le sentenze vanno rispettate ma il Consiglio di Stato è andato oltre il suo compito. Siamo in una Repubblica parlamentare e il Parlamento dovrebbe avere il suo compito. I nostri comuni non sono in grado di rispondere a questi cambiamenti nel breve tempo fissato dal Consiglio di Stato”.

Il senatore Massimo Mallegni (Forza Italia) ha sottolineato invece di aver già predisposto gli emendamenti alla legge di bilancio sulla rappresentanza del demanio marittimo.

Infine, con l’architetto Giuseppe Bortone sono stati sviscerati alcuni, importanti aspetti tecnici sul fabbricato spontaneo e sull’importanza di scattare un’istantanea dello stato dei luoghi, per far fronte a questo duro momento che sta riguardando i balneari.

Tra gli ospiti anche il senatore tarantino, Mario Turco, che ha spiegato la posizione del Movimento 5 stelle: “L'obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra la tutela dello Stato in merito alla valorizzazione del patrimonio pubblico e il diritto delle imprese a recuperare gli investimenti realizzati insieme alla tutela dei lavoratori del settore. Per questo siamo disponibili ad avviare un dialogo con le associazioni di categoria”.

Il deputato salentino del M5S, Leonardo Donno, membro della V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione: “La sentenza obbliga il governo a porre fine ad un problema che si trascina da oltre 15 anni. Le continue proroghe succedutesi dal 2006, non hanno fornito alcuna soluzione ma hanno solo rinviato la scadenza delle concessioni. Diversamente, la proroga concessa al 2033 dal governo gialloverde è stata una proroga tecnica, ovvero strumentale a conoscere le concessioni esistenti, valutare il patrimonio demaniale e determinare l’impatto economico per le casse dello Stato”.

“Se si vuole affrontare con serietà il tema delle concessioni balneari, alla luce della recente sentenza di Palazzo Spada, si deve partire da un'operazione di trasparenza - commenta Donno - per questo la Regione Puglia deve avviare da subito una mappatura delle attuali concessioni e rendere pubblico un report sui risultati di questo monitoraggio”.

Il deputato propone di rendere pubblica l'estensione dei lidi esistenti in relazione all'area concessa e, soprattutto, capire quali servizi siano resi in ogni tratto singolo di costa e da quanto tempo siano gestiti dallo stesso imprenditore.

“Le paure dei titolari lidi sono comprensibili - continua il deputato -  ma non si può confondere una concessione di demanio pubblico con una proprietà, da passare in consegna di generazione in generazione. Dunque le gare si devono fare e si faranno”.

L’assemblea si è conclusa con l’impegno del presidente Della Valle ad organizzare un immediato tavolo tecnico a Roma.

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