rotate-mobile
Attualità

Penitenziaria: "Ma quale festa? Turni massacranti e sempre poco personale"

Sei sigle protesteranno sabato davanti al carcere di Lecce. Urge l'innesto di almeno 50 agenti. Con il Covid, tensione salita alle stelle

LECCE – Il 15 giugno la polizia penitenziaria ha compiuto 204 anni dalla sua fondazione, ma a Lecce diverse sigle sindacali si sono compattate e hanno deciso di non celebrare l’evento. Piuttosto, si ritroveranno la mattina di sabato 19, a partire dalle 8, davanti al carcerre di Borgo San Nicola, per un sit-in di protesta. “Non abbiamo nulla da festeggiare”, spiegano in coro i rappresentanti di Sappe, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fp Cgil e Fns Cisl. Perché la situazione nell’istituto del capoluogo salentino è ormai insostenibile, a loro dire, con l’atavica carenza di personale a rappresentare la cima dei problemi.

“Oggi siamo circa 630 a fronte di una popolazione detenuta di circa mille detenuti, nonostante ne siano previsti 680”, scrivono in una nota congiunta. “Come se non bastasse - aggiungono i sindacati degli agenti della penitenziaria - sono stati aperti un nuovo padiglione di 200 posti letto e un reparto psichiatrico, c’è stata l’attivazione del servizio delle multivideo conferenze, vi è stata la realizzazione della sala situazione e coordinamento operativo, nonché l’implementazione dei colloqui via Skype, il tutto con un incremento di circa 60 posti di servizio inesistenti prima della nuova pianta organica”.

Le organizzazioni sindacali, dunque, hanno deciso di non partecipare alla festa del Corpo, lanciando un’accusa ben precisa: “Per colpa di una politica scellerata e di un’amministrazione poco attenta alle problematiche della polizia penitenziaria, non abbiano più nulla da festeggiare. Dopo più di un anno di pandemia che ha visto la polizia penitenziaria dell’istituto di Lecce dover far fronte all’emergenza Covid-19, garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica, chiediamo a gran voce che vengano rispettati i diritti sacrosanti, ossia turni di sei ore e ferie secondo il Dpr del 31 luglio 1995 numero 395, da effettuarsi nel periodo estivo”.

Nei bimestri marzo-aprile e maggio-giugno scorsi, ricordano i sindacati, si sono verificati momenti di tensione molto forti, con massacranti turni continui di dodici ore, per garantire le maggiori condizioni di sicurezza possibili. Questo, in un momento in cui le assenze erano giocoforza continue per quarantene o convalescenze dovute proprio al virus. “I poliziotti – lamentano i sindacati - hanno fatto enormi sacrifici a livello psicofisico, oggi però dopo tanti sacrifici sono esausti e dicono basta. Chiediamo l’invio di almeno cinquanta unità di polizia penitenziaria da reperire anche con distacchi a tempo determinato, in attesa dei nuovi arruolamenti, per compensare le assenze croniche di questo istituto e consentire il giusto e meritato recupero psicofisico del personale”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Penitenziaria: "Ma quale festa? Turni massacranti e sempre poco personale"

LeccePrima è in caricamento