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Maxi-schermi nelle piazze inopportuni, ma non vietati. "Si rispettino le norme"

"Nì" della Prefettura. Per assistere alla finale nei luoghi pubblici sarà necessaria l'applicazione rigorosa delle disposizioni anti-Covid e di di safety e security

LECCE – L’attesa è spasmodica, la voglia di stringersi idealmente attorno alla nazionale di mister Mancini incontenibile e aleggia un sano ottimismo circa le potenzialità dell’Italia. Peccato che sarà difficile stringersi fisicamente anche nelle piazze, almeno in provincia di Lecce, per assistere alla finale degli Europei la sera di domenica 11 luglio, quando gli Azzurri sfideranno senza appello l'Inghilterra di Kane e Sterling.

Già, perché davanti a diverse amministrazioni comunali, ma anche associazioni private, che hanno manifestato in queste ore l’intenzione di convogliare nelle piazze e, in generale, in luoghi aperti al pubblico, i tifosi davanti a maxi-schermi, la Prefettura ha risposto “nì”. Ovvero, nessun divieto sostanziale, ma tali iniziative sono state ritenute apertamente inopportune.

Dunque, in linea teorica le manifestazioni si potrebbero anche svolgere, a patto che siano seguite alla lettere tutte le disposizioni utili a garantire il rispetto delle disposizioni anti-contagio e le misure di safety e security. Morale della favola: senza una macchina organizzativa perfetta, difficile pensare che qualcuno decida di giocare d’azzardo.

La questione è stata dibattuta oggi in viale XXV Luglio, nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata ad hoc. Ovviamente è stato giudicato sconveniente creare situazioni che comporterebbero assembramenti in un momento in cui tutto si può dire, tranne che il Covid-19 sia ormai stato messo al tappeto, tanto più che un po’ ovunque si osserva una leggera ripresa dei casi dovuta alla varianti del virus, con la campagna vaccinale ancora in pieno svolgimento.

Insomma, le proiezioni non sono state tout court vietate, tuttavia assoggettate al rispetto rigoroso di ogni disposizione. Non solo quelle anti-Covid, che richiamano immediatamente l’uso di mascherine e distanziamento sociale, ma anche di safety e security, circa le misure di sicurezza da adottare in occasione di manifestazioni pubbliche, introdotte dal ministero dell’Interno nel luglio del 2017, dopo la tragedia di piazza San Carlo a Torino (tre morti e migliaia di feriti nella calca), con specifiche linee guida.

Qualcuno potrebbe giudicare il tutto come una rigida gabbia burocratica, ma d'altro canto non si scherza con la sicurezza. E una cosa è certa: in caso di vittoria, gli assembramenti saranno comunque inevitabili, fra cortei di tifosi e incontri spontanei nelle strade e nelle piazze, e ci si potrà fare ben poco. Allora, meglio porre preventivamente qualche argine. 

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