Ispettorato del lavoro, dipendenti in protesta: “Pari dignità”
Oltre che per una carenza di organico consolidata, fra i motivi dell'agitazione l’estromissione dalla bozza del Dpcm delle indennità
LECCE – I dipendenti dell’Ispettorato del lavoro sono in agitazione e hanno proclamato, insieme con le organizzazioni sindacali del settore, una mobilitazione generale che confluirà in una giornata di sciopero indetta per il prossimo 4 marzo, preceduta, sui luoghi di lavoro, da un calendario di assemblee quotidiane attivate fin dallo scorso 21 febbraio. E questo sta accadendo anche a Lecce, Brindisi e Taranto. A tale proposito, un sit-in sui è svolto davanti alla sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Lecce. in viale Giovanni Paolo II. Erano presenti delegazioni di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confintesa ed Flp.
Alla base della protesta vi sono questioni che si trascinano da anni (fra cui una carenza di personale), ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’estromissione dalla bozza del Dpcm che prevede l’armonizzazione delle indennità di amministrazione per tutti i dipendenti dei ministeri, il personale delle agenzie dell’ex comparto ministeri. Il tutto, lamenta il personale, senza adeguata motivazione. E così, ora i lavoratori sono decisi a utilizzare tutti gli strumenti possibili per garantire pari dignità. Fra l’altro, proprio loro sottolineano di essere sempre in prima linea e, appunto, in favore della tutela dei lavoratori.
“A volte le proteste dei dipendenti pubblici non sono comprese da molti cittadini, ebbene si sappia che il personale di questa categoria partecipa al lavoro anche con proprie risorse strumentali pur di assicurare il servizio e di colmare le carenze di una pubblica amministrazione, miope nei confronti dei propri dipendenti”, dicono da Flp Lavoro-Inl-Anpal, una delle sigle in campo.
Il personale, dunque, chiede attenzione per il lavoro svolto e piccole gratificazioni, anche di tipo economico, per consolidare il senso dell’appartenenza e la propria identità che deriva dalla consapevolezza di aderire ad un determinato gruppo sociale complesso, quale quello della pubblica amministrazione.
In quest’ottica va letto lo sciopero e il malcontento dei lavoratori e delle lavoratrici degli ispettorati che oggi protestano e chiedono una presa di coscienza da parte di chi può riformare la pubblica amministrazione. “Non si possono sempre chiedere più controlli, meno lavoro sommerso, più vigilanza e più sicurezza senza nulla dare in cambio”, protestano i lavoratori, auspicando un intervento rapido.
Gianni Farchi, segretario territoriale di Cisl Fp Lecce, con delega provinciale ai ministeri, spiega: "Con il sit-in di oggi prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Lecce. Si chiede l’armonizzazione dell’indennità economica accessoria che, grazie a una perequazione della stessa tra tutti i ministeri coinvolti, porterà a cospicui aumenti salariali. Mentre i lavoratori del ministero del Lavoro beneficeranno di questi aumenti, i lavoratori dell’Itl sono stranamente esclusi nonostante siano i veri esecutori del Ministero del Lavoro stesso. È una grave ingiustizia che va rimossa e chiediamo al governo di intervenire subito e confermiamo lo sciopero del 18 marzo prossimo con la grande manifestazione a Roma di tutti i lavoratori degli Ispettorati del Lavoro italiani".
Gabriele Iaconisi, segretario aziendale di Cisl Fp dell’Ispettorato provinciale del lavoro di Lecce e componente Rsu Ital di Lecce, aggiunge: "I lavoratori dell’Ispettorato nazionale del lavoro reclamano per la mancata perequazione dell’indennità di amministrazione, prevista per tutti i lavoratori delle funzioni centrali dei ministeri tranne che per i lavoratori dell’Inl e i lavoratori di Anpal. Eppure i nostri organici sono già vessati dalla cronica carenza di personale e dal mancato turnover".
"L’Ispettorato nazionale del lavoro ha un grande ruolo - prosegue Iaconisi -: si occupa della tutela dei lavoratori, ma non solo. Ha funzioni amministrative, ha uno scopo sociale come la tutela delle lavoratrici madri. Si occupa della sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. Agisce sui contratti di solidarietà, fa di tutto per deflazionare il contenzioso giuridico attraverso la conciliazione monocratica. Perché questa discriminazione verso i nostri lavoratori? I prossimi passi? La mobilitazione generale 4 marzo e poi lo sciopero generale del 18 marzo".