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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L’Ateneo accoglie Yonas, rifugiato eritreo: ha vinto una borsa di studio

Il giovane, 27enne, studierà Management engineering. A Lecce è arrivato grazie a un progetto specifico, Unicore, al quale ha aderito UniSalento

LECCE - Yonas Berhane Michael ha 27 anni, è di origine eritrea, e studierà Management engineering presso l’Università del Salento. La particolarità di tutto risiede nel fatto che Michael sia un rifugiato. A Lecce vi è arrivato dopo aver vinto una borsa di studio ad hoc, nell’ambito del progetto “Unicore - Corridoi universitari per studenti rifugiati”.

Management engineering è un corso di laurea magistrale del Dipartimento di ingegneria dell’innovazione e, nei giorni scorsi, lo studente ha incontrato il rettore Fabio Pollice, la delegata alla proiezione internazionale Rosita D’Amora, la referente d’Ateneo per il progetto, Eliana Augusti e i rappresentanti della Fondazione Emmanuel e della Caritas diocesana, partner locali di Unicore.

“Accogliere Yonas Berhane Michael è stata tra le esperienze più emozionanti di questo ultimo, difficile anno”, dice la delegata alla proiezione internazionale, Rosita D’Amora. “L’Università del Salento ha aderito alla rete Unicore nella piena condivisione di quanto affermato dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati sullo studio quale diritto fondamentale e sulla necessità che ciascuno si impegni affinché tale diritto venga garantito e protetto”.

“Il nostro Ateneo può e deve continuare a dare il proprio contributo affinché studenti rifugiati possano continuare i propri studi universitari - aggiunge la professoressa Eliana Augusti - costruendo un importante percorso di crescita sia per gli studenti accolti sia per la comunità accademica. Anche il prossimo anno UniSalento si impegna, grazie al sostegno e all’aiuto di partner locali, a continuare il bellissimo cammino iniziato quest’anno”.

“E così alla fine il tanto atteso giorno è arrivato, e sono stato ammesso con borsa all’Università del Salento”, ha poi detto lo stesso studente, rivolgendosi in inglese. “Ho con me nuove speranze e ambizioni. Il primo giorno qui a UniSalento è stato tra i più importanti della mia vita. Vorrei ringraziare tanto il programma Unicore, l’Università del Salento e tutti i partner che hanno sostenuto questa grande opportunità di scholarship. Il mio immenso ed eterno ringraziamento va al personale dell’Università del Salento, a Caritas, ai coordinatori del progetto Unicore, alla Fondazione Emmanuel, a tutti”.

“Fondazione Emmanuel è onorata di essere partner di questo progetto, che aderisce pienamente a uno dei nostri obiettivi statutari, quello di promuovere, incoraggiare e sostenere, in tutte le forme possibili, le iniziative atte a creare le condizioni e fornire gli strumenti per l’autodeterminazione dei popoli del Sud d’Italia, del Sud d’Europa, del Sud del Mondo”, sottolinea Stefania Gualtieri della Fondazione Emmanuel. “Questa iniziativa e Yonas in particolare ci permettono di rafforzare i legami e le strategie della rete territoriale, che così progetta percorsi di accoglienza mettendo al centro la persona e dialogando concretamente attraverso la valorizzazione di competenze e professionalità al servizio del bene comune”.

“Accogliere Yonas è stato come accogliere uno di noi, un famigliare, un fratello”, aggiunge Gabriella Vantaggiato della Caritas Diocesana di Lecce. “Ci siamo appassionati alla sua storia personale, ai tanti sogni coltivati che l’hanno portato a essere qui e ai suoi ambiziosi progetti futuri. Unicore diviene così quel seme di speranza e di cambiamento che, trovando terreno fertile nonostante le situazioni avverse, è capace di portare arricchimento a un’intera comunità. Tutto ciò è stato possibile grazie anche al contributo di una robusta rete di partner presenti sul territorio”.

Promosso dall’agenzia Onu per i rifugiati Unhcr in partnership con ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Caritas italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli, Gandhi Charity e un’ampia rete di partner locali, Unicore è un progetto che consente, appunto, a studenti rifugiati, selezionati in base al merito e alla motivazione, un sostegno adeguato per portare a termine gli studi e integrarsi nella vita accademica e sociale. E ora, è toccata al giovane eritreo la possibilità di fruire di quest'opportunità nel Salento.  

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