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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Legalità e accoglienza dei migranti a Boncuri": entusiasta Mellone, la Flai frena

Bilancio positivo della stagione dei raccolta nell'agro neretino. Il sindaco esalta un sistema che ha funzionato; Cgil rivendica soluzione del nodo trasporti e del servizio mensa

NARDO' – Il 20 settembre si torna a casa. Oppure, armi e bagagli in spalla, si parte alla volta di un nuovo campo, in Sicilia o in Campania, laddove il lavoro di raccolta stagionale dei prodotti ortofrutticoli non è esaurito.  

A Nardò, invece, il villaggio dell’accoglienza di Masseria Boncuri ha chiuso i battenti proprio ieri. La foresteria non è più operativa e nel giro di qualche giorno i moduli abitativi verranno smontati e sistemati in deposito, disponibili per la prossima stagione.

Masseria Boncuri ha ospitato 80 container, provvisti di bagni e docce con quattro posti letto ciascuna, per un totale di circa 300 lavoratori

E con la chiusura di questa struttura mobile, si sono spenti anche i riflettori sulla controversa stagione del lavoro bracciantile. Qualcosa non ha funzionato, spiega la Flai Cgil di Lecce: in particolare l’avvio del servizio mensa (che pure godeva di una zona dedicata all’interno dei container) ed il servizio dei trasporti che pare si sia rivelato “inefficiente e poco utile allo scopo”.

Nel complesso, però, il bilancio di quest’esperienza pare positivo. Il Comune di Nardò, parte in causa nella gestione della Masseria insieme al governo barese e di concerto con la prefettura di Lecce, si è detto soddisfatto.

“Tutto si è svolto senza problemi con regole certe, con l’egregia gestione della Misericordie di Puglia e con l’avvio del sistema di trasporti – ha commentato il sindaco Pippi Mellone -. Insomma in una cornice di ordine e legalità che non ha precedenti. Non esiste più, fatti alla mano, il sistema emergenziale che per trent’anni ha vessato la città e i lavoratori”.

Il primo cittadino non ha risparmiato un affondo sui detrattori: “Chi ha avuto da ridire sulla struttura, sui costi, sulle regole ha sbagliato partita e dovrà rifare i conti. Sono una schiera di “illuminati” che pur di contestarmi ha scelto ogni giorno di parlare, più o meno consapevolmente, a favore dell’illegalità, speculando politicamente sulla sorte dei fratelli migranti. Quello che la comunità ha speso per ottenere una accoglienza dignitosa lo ha guadagnato in legalità, sicurezza e ritorno d’immagine per il Salento”.

La posizione critica di Flai Cgil Lecce:

Meno entusiastica è la versione di Monica Accogli, segretaria della Flai, sindacato in trincea contro il dramma dello sfruttamento della manodopera bracciantile. “Il sistema dell’accoglienza ha fatto, indubbiamente, grandi passi avanti. L’auspicio, però, è che questo sia il punto di partenza valido per le stagioni successive. Non possiamo più perdere tempo a confrontarci su chi, come e quando debba fare cosa.”

Due sono, a detta della Flai, i nodi da sciogliere. Il primo relativo al servizio mensa che non è mai partito a causa di lungaggini burocratiche. “La Caritas, nell’ultimo mese, ha fornito 30 fornelletti da campo, installati nel tendone mensa, laddove si trovavano le cucine professionali che, però, non sono mai state utilizzate. I lavoratori hanno avuto la possibilità solo nelle ultime settimane di prepararsi un piatto caldo”, denuncia la Accogli.

Il secondo è relativo all'organizzazione dei trasporti che pure doveva servire a sottrarre il business dalle mani dei caporali. “Il servizio è partito a metà agosto: una navetta ha permesso ai braccianti di fare due spostamenti la mattina e due il pomeriggio, ad orari fissi. I migranti avevano quindi la possibilità di raggiungere il centro di Nardò a seconda delle loro necessità – spiega la Accogli -. Ma non ha funzionato appieno, così come ci si aspettava”.

Il motivo? “Una scarsa o assente collaborazione dei datori di lavoro che non hanno fornito in tempo utile informazioni per il trasporto dei braccianti nei campi prestabiliti”, ha risposto la sindacalista.

L’auspicio del sindacato è che nel 2019 il campo di Boncuri venga inaugurato e reso operativo a inizio di stagione: quindi pronto ad accogliere i braccianti all’inizio di maggio. La Flai continua a chiedere, poi, la piena applicazione della legge regionale di contrasto al caporalato, numero 199 del 2016.

“Nella realizzazione della rete del lavoro agricolo di qualità scontiamo forti ritardi. Anzi, siamo all’anno zero per quanto riguarda il dialogo tra le parti (Inps, Provincia di Lecce, Centri per l’impiego ndr.) che dovrebbe portare all’apertura di una sezione presso la Commissione Cisoa dell’Inps di Lecce. La legge viene attuata solo nella parte repressiva, relativa quindi ai controlli: va bene, ma non è ancora abbastanza. Occore fare di più”, conclude la referente Flai di Lecce.

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