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Sabato, 20 Aprile 2024
Rassegna unica nel Mezzogiorno

Vive le Cinèma, settima edizione: vince "Les magnétiques"

Al Teatro Apollo si è chiuso il festival del cinema francese: premiato il bellissimo film di Vincent Maël Cardona

LECCE – Il premio come miglior film della settima edizione di Vive le Cinéma è stato assegnato a “Les magnétiques” di Vincent Maël Cardona (2021), proiettato giovedì sera al Teatro Apollo di Lecce, nel giorno dell’inaugurazione della rassegna diretta da Angelo Laudisa, Brizia Minerva e Alessandro Valenti nell’ambito di “Apulia Cinefestival Network”, iniziativa della Regione Puglia.

Il lungometraggio – già Primio Sacd a la Quinzaine des realisateurs 2021 e Premio Cesar 2022 come miglior opera prima – ha convinto pienamente la Giuria Dams del Cineclub universitario. Queste le motivazioni del premio: “Per il montaggio ritmico legato ad una colonna musicale ampiamente innovativa che va a delinearsi nella trasposizione dell’interiorità del protagonista. Per le frequenti inquadrature soggettive e i procedimenti visivi che permettono una narrazione intima ma alienante della vita vissuta in secondo piano dal protagonista, da sempre protetto e al contempo schiacciato dalle figure maschili dominanti della sua famiglia. I movimenti di macchina restituiscono l'ambiente frenetico ed introspettivo dell’emotività del protagonista, con una notevole attenzione allo sguardo dello stesso; i carrelli sia laterali che ottici evadono o amplificano l’attenzione sulla scena. L’utilizzo delle verticali nella prima parte del film scandisce lo spazio ed inquadra nuovamente il protagonista riflettendo la sua emotività ingabbiata. La forma narrativa è ben suddivisa in atti che permettono di seguire il protagonista nel suo viaggio interiore. Spazi e luci definiscono e sottolineano l’evoluzione del personaggio in relazione con sé stesso e con gli altri, guadagnando maggiore ampiezza e luminosità fino al raggiungimento della completa consapevolezza di sé”.

Sempre la stessa giuria ha premiato “Et j’aime à la fureur” di André Bonzel come miglior documetario: “Un documentario di archivio, scritto e narrato proprio come un nonno racconterebbe al nipote la storia sua e della famiglia. Il montaggio accattivante rende lo spettatore parte della sorpresa e dei disagi generati dalla riscoperta dei ricordi familiari. Lo studio sopraffino del materiale tesse un filo che lega le generazioni della famiglia Expedit, e che finisce per invadere anche noi attraverso i commenti del regista idonei ad ogni situazione, in un tripudio di cinema, sensualità e contrasti”.

Il premio al “Miglior cortometraggio” è stato invece assegnato dagli studenti dei licei Siciliani e Palmieri di Lecce che hanno selezionato “Maalbeck” di Ismaël Joffroy-Chandoutis con queste motivazioni: “La progressione della narrazione rappresenta visivamente l'impossibilità di ricordare una tragedia persa nella memoria, mai vissuta, eppure ritrovata in prove concrete, disperatamente rese in immagini psichiche sgranate, frammentate e indecifrabili. Attraverso un montaggio che unisce il reale e la sua ricostruzione testimoniale, il corto racconta il dramma di chi non riesce a ricordare e di chi vorrebbe dimenticare”.

Novità di quest’anno, fortemente voluta dai direttori per promuovere l’inclusione e la cittadinanza attiva attraverso la cultura, la partecipazione degli ospiti della Casa della carità di Lecce che hanno assegnato il loro premio a “Trois nuits par semaine” di Florent Gouëlou. Il premio per la migliore interpretazione è andato a Dimitri Doré, protagonista del film “Bruno Reidal”.

Tra gli ospiti di questa settima edizione spicca Mina Kavani, attrice e attivista iraniana rifugiata in Francia, che ha raccontato la propria esperienza: “È il caso di dirlo, è caduto il velo – ha detto nel corso del talk dedicato a Cinema a diritti - oggi in Iran si parla del governo, si usa la parola ‘criminali’. Rispetto alle proteste del passato la forza sono i giovani e in particolare le giovani donne, che sono native digitali e riescono a muoversi più velocemente anche grazie alla comunicazione. C’è bisogno di tutto il sostegno degli altri Paesi, ma che, e parlo soprattutto dei politici, sia un sostegno sincero, senza compromessi”.

Tra i temi approfonditi nel corso degli eventi organizzati a latere delle proiezioni anche quello sul sistema produttivo cinematografico europeo, di cui ha parlato Christophe Mazodier, produttore di Polaris Films; la lotta per i diritti della comunità lgbtq+ e il mondo ancora poco conosciuto della scena drag, con Florent Gouëlou regista del film “Trois nuits par semaine” e la violenza sui bambini con Dimitri Doré.

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