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Vincitori del concorso per pulitori al presidente Emiliano: “Vittime sacrificali di un bilancio”

Dopo le proteste dei giorni scorsi, fra le quali una davanti agli uffici leccesi della Regione Puglia, scrivono al governatore per chiedergli risposte certe circa il blocco delle assunzioni

LECCE – Si rivolgono ancora una volta al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sperando che qualcuno dia loro ascolto. Sono gli idonei e i vincitori del concorso per 159 posti da pulitori negli ospedali della provincia. Gli stessi che, la scorsa settimana, avevano protestato davanti agli uffici leccesi dell’ente regionale, arrivando a chiedere per mezzo dei propri delegati sindacali dei Cobas le dimissioni dell’assessore alla Sanità Rocco Palese. Riportiamo qui di seguito, integralmente, la missiva indirizzata al governatore pugliese.

“Le montagne russe, sono normalmente, considerate un divertimento. Così non è, però, se sulle montagne russe ci finisce un aspetto della propria vita. Si, Signor Presidente, siamo ancora noi del concorso ausiliari/pulitori di Sanità Service Lecce. Magari si starà chiedendo cosa vogliamo ancora... Effettivamente anche noi ci chiediamo perché ci troviamo, ancora una volta, nella necessità di rivolgerci direttamente a Lei. Tutto sembrava, infatti, risolto: i primi di noi già assunti, altri 60 lo sarebbero stati a luglio, e, tutto faceva presagire che la graduatoria, nei suoi 3 anni di validità, avrebbe dato la gioia di una sicurezza economica e la dignità di un lavoro ad altre famiglie.

Poi, invece, la tegola: la Regione Puglia blocca le assunzioni in attesa di una ricognizione sulle spese delle Sanitàservice pugliesi. Cosa accadrà dopo? Non lo sappiamo. E non lo sappiamo perché per noi “cenerentoli” della sanità, seppur indispensabili, non arrivano indicazioni o rassicurazioni come per altre categorie ritenute, a detta della stessa regione “strategiche”.

Nessuno si preoccupa di rassicurare noi come si fa, invece, per chi già col suo contratto determinato ne attende la trasformazione in indeterminato. Il blocco, insomma, sembra essere una prerogativa tutta nostra. E ci perdonerà, dunque, se ormai alla deriva in questo caos, ci rivolgiamo nuovamente a Lei, ponendole anche delle domande: le pulizie negli ospedali non sono fondamentali?

Quei 60 saranno ancora assunti dopo la ricognizione? Quanti dubbi e che confusione! Francamente, come potrà immaginare, dopo tanto subbuglio, dopo tanta attesa, dopo tanto lottare, subentra anche la stanchezza. La stanchezza di dover lottare, sempre, per ciò che dovrebbe essere un diritto, e non lo è, la stanchezza, infine, soprattutto, di vedere sfumare l’ennesima occasione di lavoro della vita. Ma proprio come accade sulle montagne russe, dopo una salita c’è sempre una discesa. Dopo una disfatta non ci si arrende, si raccolgono le forze e si va avanti ancora e ancora. Anche stanchi, anche da soli. Anche se non abbiamo più voce per urlare. Ma se non possiamo urlare, allora scriveremo. E così, eccoci ancora a scriverle, rivolgendoci a Lei, affinché l’impegno assunto nei nostri confronti non svanisca. Affinché non si perda questa nostra voglia e determinazione nell’essere parte di questa sanità, che tanto ha bisogno di nuova ed ulteriore forza lavoro.
Ci appelliamo a Lei, perché non si diventi vittime sacrificali di un problema di bilancio. Perché il merito continui, in questa regione, ad essere un valore sul quale costruire, passo dopo passo, una terra in cui valga la pena restare, lavorare, vivere...”

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