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Maldive del Salento e marchio conteso: respinto reclamo della società di Vergine

Confermato dai giudici del tribunale di Bari il provvedimento a favore dell’agenzia immobiliare Cordella trascinata in giudizio dalla società titolare del noto stabilimento di Pescoluse

SALVE - Contenzioso lungo il litorale di Pescoluse sull’utilizzo del marchio le “Maldive del Salento”, arriva la nuova, e pressoché definitiva, sentenza del Tribunale di Bari che ha respinto anche il reclamo presentato dal titolare dell’omonimo e famoso stabilimento balneare, Vito Vergine, contro l’ordinanza emessa nel settembre scorso che di fatto aveva legittimato l’operato dell’agenzia immobiliare “Cordella”, con sede legale a Castrignano del Capo. Anche il nuovo pronunciamento dei giudici della quarta sezione civile del tribunale delle imprese di Bari ha ribadito che non vi è stato alcun utilizzo indebito o scorretto all’origine, da parte dell’agenzia immobiliare trascinata in giudizio, del marchio le “Maldive del Salento” per commercializzare i propri servizi e riportato anche sull’insegna dell’agenzia, sul proprio sito  internet e profilo facebook, e sulla cartellonistica pubblicitaria così come lamentava la società titolare del lido, “Le Maldive due srl”.

Tale era stato l’orientamento espresso nei mesi scorsi dai giudici dello stesso tribunale barese che avevano stabilito che il ricorso cautelare era da considerarsi infondato e, sulla scorta delle motivazioni addotte nella sentenza, lo avevano respinto (con condanna anche al pagamento delle spese di giudizio) accogliendo anche le argomentazioni a sostegno del rigetto palesate dai legali della società immobiliare Cordella, gli avvocati Luca Puce e Gessica Nuzzello. Le stesse argomentazioni sono state recepite anche dal nuovo collegio giudicante, presieduto dal giudice Raffaella Simone, chiamato ad esprimersi sul reclamo presentato dalla società de “Le Maldive due srl” con il quale era stata impugnata l’ordinanza di rigetto del ricorso cautelare. Reclamo con il quale la società di Vito Vergine contestava, in sintesi, “l’errata valutazione in ordine all’effettivo e concreto preuso del marchio “Le Maldive del Salento” da parte della Cordella Immobiliare” e “l’errata valutazione del materiale istruttorio e la falsa applicazione” che avevano portato quindi al rigetto del ricorso cautelare.

Valutazioni che non sono state sufficienti a scardinare le motivazioni contenute nell’ordinanza impugnata e reiterate anche nell’ambito della costituzione in giudizio da parte dai legali dell’agenzia Cordella. I giudici della quarta sezione del Tribunale di Bari, sciogliendo la riserva dopo l’udienza del 25 novembre scorso, hanno osservato che “il reclamo non è fondato e per tanto va respinto” condividendo nel contempo le “incensurabili argomentazioni” contenute nell’ordinanza cautelare oggetto del reclamo. Non vi è stato quindi alcun uso arbitrario e scorretto da parte dell’agenzia Cordella così come aveva sentenziato il tribunale già con il provvedimento del settembre scorso e così come avevano argomentato nella propria memoria difensiva gli avvocati Luca Puce e Gessica Nuzzello. Nell’ordinanza depositata oggi in cancelleria i giudici del tribunale di Bari, confermando le conclusioni già rese nella prima fase cautelare in ordine alla insussistenza dei presupposti giuridici e fattuali per l’accoglimento della richiesta di inibitoria, hanno rigettato il reclamo de “Le Maldive due srl” condannando la società anche al pagamento delle spese di lite.

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