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"Mare mosso", noir mediterraneo ispirato a un fatto vero

Mare mosso (edizioni e/o – Collana Dal Mondo) di Francesco Musolino è un racconto in cui la furia sinistra degli elementi diventa una pura metafora della vita che mescola fascino e tragedia in agguato e trasforma il recupero di un carico in apparenza uguale a tanti altri in un carico di illusioni e inganni

In un’atmosfera quasi conradiana di notte buia e mare in tempesta, Mare mosso (edizioni e/o – Collana Dal Mondo) di Francesco Musolino è un racconto in cui la furia sinistra degli elementi  diventa una pura metafora della vita che mescola fascino e tragedia in agguato e trasforma il recupero di un carico in apparenza uguale a tanti altri in un carico di illusioni e inganni.

Achille Vitale, il protagonista del romanzo, è infatti un ingegnere navale che lavora per la Siresa Mare Spa,  la Società Italiana Rimorchi e Salvataggi di proprietà di un armatore napoletano, per il quale  coordina una flotta di tre rimorchiatori: Gladiatore, Mastino, Varazze.

Vitale è un uomo di mare, senza fronzoli, affascinato dalla potenza selvaggia della natura, dalla paura che prova fra le onde che gli fanno tremare le gambe; un uomo che sa che Non c’è niente da fare.  Che I guai succedono sempre di notte. Nel suo piccolo ufficio a due passi dal porto di Cagliari, uno dopo l’altro, dalle sette di sera fino alle sei del mattino, lui e i suoi uomini fanno a turno per montare la guarda  e intanto ascoltano i bollettini nautici aspettando che accada qualcosa. (pag. 13)

La notte della vigilia di Natale del 1981, Vitale e tutta la sua ciurma sono chiamati a effettuare il recupero di un cargo turco battente bandiera boliviana, l’Izmir, in balia di un forte vento di maestrale e ormai alla deriva al largo di Oristano, che ufficialmente trasporta seicento tonnellate di pesce surgelato, ma che rivelerà invece una grande sorpresa.

Dall’arrivo di Vitale e dei suoi uomini sulla nave, il racconto diventa un vero e proprio noir mediterraneo ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto e il ritmo della scrittura che accompagna il crescendo della storia si tinge di elementi foschi. Elementi che Musolino smargina e ridefinisce con incursioni e flashback tra Napoli, Livorno, Venezia e Atene.

Ad Atene in particolare scopriamo l’esistenza di Konstantinos K., un uomo che ha costruito la sua fortuna sul mare senza andare per il sottile e farsi troppe domande. Un uomo per il quale il mare è un business.

L’autore ce lo presenta come un uomo governato dalla logica pura eppure legato alla superstizione dei kallikantzaroi, i folletti del sottosuolo,  e per tenerli lontani, a partire dalla sera della vigilia di Natale, accende un grosso ceppo di betulla che dovrà ardere per dodici giorni. Sin dalla sua infanzia trascorsa sui moli di Atene come mozzo alla giornata, questi esseri spaventosi li ha sempre immaginati come una sorta di piccoli centauri, bestie pelose con zanne aguzze pronti ad afferrare e divorare ogni cosa. Lo zio con cui è cresciuto gli aveva inculcato un timore reverenziale verso i kallikantzaroi. […] Ormai è un uomo ricco e affida l’incarico di sorvegliare la fiamma del camino affinché non si spenga mai a un domestico, ma quando il telefono squilla in piena notte, rompendo la quiete e il silenzio, […] Mister K. sa che un telefono che squilla la notte di Natale può portare solo cattive notizie. (pp.73/74) Cattive notizie che riguardano l’Izmir.

Il Mare Mosso del titolo appare come un riflesso del paesaggio interiore di Achille Vitale, della sua turbolenza interiore e l’imprevisto che accade durante il recupero dell’Izmir si fa quasi karma per il suo istinto; un istinto innato che gli impedisce, gli ha sempre impedito, di ponderare, che lo spinge sempre a reagire senza considerare le conseguenze e che in questa specifica circostanza sono più pericolose e irreversibili delle precedenti.

La scrittura di Francesco Musolino è fluida, drammatica, disperata ed esaltante e Mare mosso è un viaggio affascinante che parte dalla fine della storia e, come un apeiron, nell’epilogo, torna al punto di partenza, all’attimo prima.

Francesco Musolino (Messina, 1981) è giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali, fra cui Il Messaggero, L’Espresso, Specchio e La Repubblica. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L’attimo prima (Rizzoli, 2019), seguito dal saggio Le incredibili curiosità della Sicilia (Newton Compton, 2019). Ideatore del no profit @Stoleggendo, membro del collettivo Piccoli Maestri, conduttore televisivo e docente di scrittura creativa, nel 2021 è stato membro della giuria del Premio Mondello.

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