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Un prezzo alto

I martiri delle strade leccesi: un ferito ogni quattro è un pedone o un ciclista

I dati della polizia locale relativi ai primi nove mesi del 2023 confermano un peggioramento rispetto al periodo precedente la pandemia. In aumento del 15 percento anche il numero totale di incidenti sul territorio comunale

LECCE – La morte dell’86enne travolto martedì da un furgoncino nei pressi della clinica “Città di Lecce” ripropone il tema della precaria sicurezza per i cosiddetti “utenti deboli” della strada.

Si tratta di una questione nazionale, ma le caratteristiche con cui si manifesta hanno diverse sfumature a seconda del contesto: Lecce è una città pericolosa in tema di incidentalità e pedoni e ciclisti ne pagano troppo spesso le conseguenze. Per una serie articolata di ragioni, tra le quali un ruolo centrale ha la presunzione per cui, rispetto alle altre tipologie di utenti, il conducente di auto abbia più diritti e tra questi quello di infischiarsene di cosa avviene fuori dall’abitacolo della propria vettura.

Come nel gioco degli scacchi, in cui il pedone viene sacrificato per proteggere pedine gerarchicamente più importanti, le strade cittadine, dove nelle ore di punta si riversano troppi mezzi privati provenienti dall’hinterland e non solo, sono piene di insidie per chi si muove a piedi e in bicicletta. Il tema del miglioramento delle infrastrutture pedonali e per la ciclabilità è dunque fondamentale nella città di Lecce per dare dignità anche alla mobilità che non sia a motore. Anche un passaggio pedonale rialzato – che causa spesso le imprecazioni dell’automobilista “costretto” a rallentare – può fare la differenza.

Feriti 72 pedoni e 43 ciclisti

Nei primi nove mesi dell’anno in corso (per l’esattezza i dati della polizia locale sono aggiornati al 28 settembre) i pedoni rimasti feriti in incidenti stradali sono stati 72. Il dato sembra abbastanza allineato a quello del 2022 (in cui sono stati 112 in tutto l’anno) e conferma il peggioramento della situazione rispetto al 2019 quando i pedoni feriti erano stati 47 (con un decesso). È quello l’anno di riferimento per le statistiche di ogni tipo, perché il 2020 e il 2021 sono stati condizionati dalle limitazioni al traffico per ragioni sanitarie e, dunque, non sono attendibili per fare comparazioni credibili.

A Lecce il quadro è complicato non solo per i pedoni, ma anche per i ciclisti: nel 2019 furono 46 i feriti, nel 2022 sono stati 36 mentre nell’anno in corso risultano essere già 43 (di cui uno deceduto). A fine luglio ha perso la vita il decano dei farmacisti leccesi, a seguito delle ferite riportate nella caduta dalla bici colpita da un’auto che aveva poi proseguito nella sua marcia. Da notare, anche, che la somma di pedoni e ciclisti feriti (115) supera quella dei feriti a bordo di ciclomotori e motocicli (101). Anche nel 2022 era stato così.

Aumenta il numero degli incidenti

Il contesto generale è quello di una incidentalità complessiva che nell’anno in corso sta progredendo con una media superiore a quella dell’anno precedente: se nel 2019 i sinistri registrati dalla polizia locale furono 596 (di cui il 58 percento con lesioni) e nel 2022 sono stati 700 (di cui il 52 percento con lesioni), gli incidenti nei primi nove mesi del 2023 sono stati in tutto 649 (con 5 vittime e 431 feriti). Rispetto al periodo precedente la pandemia, l’aumento del numero totale di incidenti è di oltre il 15 percento.

Il graduale ritorno a certe “abitudini” stradali emerge del resto con chiarezza anche nel report nazionale annuale redatto dall’Istat: “Nel 2022 sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7% e -7,4%). Il numero di vittime è, invece, pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%)”.

Ancora: “Gli incidenti stradali, le vittime e i feriti aumentano in tutti gli ambiti stradali rispetto al 2021, ma rimangono ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, ad esclusione delle vittime su strade urbane”. Insomma, è nel tessuto cittadino soprattutto che si respira nuovamente a pieni polmoni la sensazione di pericolosità che precedeva la fase delle limitazioni alla circolazione per motivi sanitari. Considerando gli incidenti avvenuti quest’anno nel solo centro abitato di Lecce, le persone che hanno rimediato lesioni sono state 360, il che significa che ogni cinque feriti uno è un pedone.

Mobilità elettrica e richieste di risarcimento

Negli ultimi anni è diventato rilevante anche il tema della mobilità elettrica, incentivata perché sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche problematica soprattutto per la scarsa disciplina di molti utenti, convinti di poter derogare alle regole del Codice della strada per fare il tragitto più rapido.

In questo ambito nell’anno in corso 18 sono stati i feriti (di cui due con prognosi oltre i 20 giorni) e nella metà dei casi la caduta dal monopattino (in un caso dalla bicicletta elettrica) è stata motivata con il dissesto stradale: anche delle piccole buche possono causare incidenti. D’altra parte non sfugge che le richieste di risarcimento pervenute al Comune per danni e lesioni imputate alle condizioni del manto stradale sono state già 78 fino a settembre (chiaramente si riferiscono a fatti anche accaduti in anni precedenti, ma delineano sicuramente una tendenza di cui tener conto).

Abuso di alcol e droghe: un indicatore spia

Un altro indicatore da guardare con attenzione, infine, riguarda la positività dei conducenti ai test fatti dopo gli incidenti per rilevare presenza di alcol o droghe: in 19 sono risultati positivi all’alcol e 12 quelli positivi al tossicologico. Quel che colpisce, in particolare, è che si nota un chiaro aumento delle quantità medie rilevate nel sangue.

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