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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mascherine sempre quando non c'è isolamento. Stretta sui controlli

Il nuovo Dpcm alza ancora il livello obbligatorio di protezione per le vie respiratorie. Il sindaco esorta la cittadinanza leccese: "Difendiamo i risultati avuti fino a ora nel contenimento dell'epidemia"

LECCE – Mascherine sempre, o quasi. L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, già in vigore, innalza il livello di protezione di naso e bocca, al fine di contenere la diffusione del Sars-Cov-2. La circolazione del virus, da diverse settimane, è di una certa intensità e non solo, come nella prima fase epidemica, in alcune regioni del Centro Nord ma, sostanzialmente, su tutto il territorio nazionale.

Il testo, rispetto alle disposizioni già in vigore, introduce “l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi  di  protezione delle vie respiratorie, con  possibilità di prevederne l'obbligatorietà dell'utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto a  eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee  guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e  sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande, restando esclusi da detti obblighi: i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità  incompatibili con l'uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con predetti versino nella stessa incompatibilità”.

In pratica è sempre necessario indossare correttamente la mascherina, e anche in presenza di familiari non conviventi, quando non si è abbastanza lontani dagli altri: tanto per fare un esempio banale, una passeggiata in campagna o in spiaggia esula da tale obbligo, ma non se ci siano altre persone nelle vicinanze. Come precisa il decreto, sono fatti salvi i protocolli in vigore per le attività economiche (negozi, locali pubblici), sociali (ricreative), per l’accesso agli uffici e per i luoghi di lavoro.

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, preso atto del decreto, è intervenuto per esortare i suoi concittadini al rispetto delle indicazioni: “La raccomandazione è di osservare diligentemente questa disposizione: da questa mattina le forze di polizia possono sanzionare ciascun cittadino che non la rispetta. L'obbligo di indossare la mascherina equivale allo stop davanti ad un semaforo rosso: chi lo ignora può essere multato dalle forze di polizia presenti per strada. Invito tutti alla massima collaborazione per difendere il grande risultato ottenuto finora dalla nostra città nel contenimento della diffusione del contagio”.

Secondo i dati dell’ultimo report pubblicato da Asl Lecce (venerdì 2 ottobre) nel capoluogo salentino dall’inizio dell’epidemia sono stati 109 i casi confermati di residenti risultati positivi al Sars-Cov-2, cioè lo 0,12 percento della popolazione censita (uno dei dati migliori a livello nazionale). Per quanto riguarda l'intera provincia, quella leccese è la meno colpita dall'epidemia rispetto alle altre della regione: nel bollettino epidemiologico del 7 ottobre risultano 10,6 casi ogni 10mila abitanti. Quella con la maggiore incidenza è la provincia di Bari con 27,4 casi.

Qui il testo integrale del decreto

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