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Mercatone Uno, doccia fredda per 256: chiesto concordato preventivo

A soli otto mesi dal passaggio di proprietà, missiva dell'amministratore di Shernon Holding ai lavoratori. Nel Salento, 123 dipendenti fra San Cesario, Surano e Matino

LECCE - “Nelle prossime ore, Shernon Holding presenterà presso il Tribunale di Milano la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo”. Inizia così una missiva firmata dall’amministratore delegato che ha raggiunto all’improvviso le caselle postali di 256 lavoratori pugliesi di Mercatone Uno, catena di grande distribuzione di cui la Shernon Holding è proprietaria. Centoventitré di questi lavoratori, con altrettante famiglie alle spalle, sono salentini impiegati nei centri commerciali di San Cesario di Lecce (42), Surano (35) e Matino (46).

La decisione ha lasciato tutti di stucco. Una doccia fredda, forse inattesa, appena otto mesi dopo il passaggio dall’amministrazione straordinaria alla nuova proprietà. Tanto che a Filcams Cgil annuncia, oggi, una mobilitazione nazionale.

“Pagano sempre i lavoratori”, tuona il sindacato, il quale ricorda che i lavoratori sono ancora in attesa della liquidazione del trattamento di fine rapporto dalla vecchia gestione. Non bastasse questo, ora, sembra che stiano arrivando ulteriori sacrifici, dopo quelli già sopportati pur di mantenere un posto di lavoro attraverso la riduzione dei contratti. La domanda che tutti si pongono, allora, è lecita: quale sarà il futuro, alla luce di questa lettera?

“Comprendo bene come tutto ciò possa determinare nuova ansia e preoccupazioni per te, per i tuoi colleghi e per le vostre famiglie: ma ancora una volta credendoci insieme, possiamo farcela”, prosegue la missiva in un passaggio tanto vago, quanto cruciale. Sul punto, Barbara Neglia, segretaria generale della Filcams Cgil Puglia, attacca: “E’ davvero paradossale ritrovarsi dopo così poco tempo, ancora una volta senza una prospettiva. È inaccettabile che gli organi di vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, che appena la scorsa estate avevano permesso l’acquisto da parte della nuova società di quel che rimaneva di Mercatone Uno, non abbiano verificato la sostenibilità aziendale degli acquirenti”.

“Oggi, con una lettera contraddittoria che bypassa le organizzazioni sindacali – prosegue -, si annuncia da un lato il concordato preventivo e dall’altro una ‘curva del fatturato in lento ma costante rialzo’. Qualcuno – conclude - dovrà dare delle risposte a questi lavoratori e alle loro preoccupazioni”.

L'azienda: "Accelerata per nuovi investitori"

La Shernon Holdings ha poi confermato la presentazione della domanda di ammissione al concordato preventivo spiegando in una nota che l’avvenuto deposito, come previsto, ha dato una forte accelerazione al processo di ingresso dei nuovi investitori - già anticipato nelle scorse ore - e dato nuovo impulso alle trattative da tempo in corso”.

L’azienda ha chiarito di voler mantenere la riservatezza sui nominativi degli investitori, ma ha anche voluto chiarire “di essere ricorsa allo strumento del concordato preventivo proprio per salvaguardare l’operatività e la continuità aziendale, preservando il patrimonio della società, nel corso delle trattative mirate all’ingresso di nuovi investitori.

“Confermando il pieno rispetto delle relazioni con le istituzioni coinvolte e auspicando un trasparente confronto con le parti sociali – si conclude così la nota -, Shernon Holding conferma quindi che parteciperà all’incontro del prossimo 18 aprile previsto presso il ministero dello Sviluppo Economico”.

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