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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Miasmi e qualità dell’aria, entro due mesi risposte di Arpa. Arriva nuova centralina

Nuovo tavolo tecnico tra le amministrazioni di Maglie e Muro Leccese con l’agenzia regionale per affrontare l’annosa questione delle emissioni odorigene. Pressing dell’assessore Antonio Fitto

MAGLIE - I miasmi e le concentrazioni di polveri sottili che continuano a preoccupare i cittadini di Maglie e dei paesi limitrofi, e che in taluni momenti della giornata, da mesi, hanno reso l’aria irrespirabile (tanto da generare esposti in procura e denunce ai carabinieri da parte dei comitati civici e gruppi di residenti) sono tornati al centro del tavolo tecnico con Arpa Puglia. Incontro che si è svolto nei giorni scorsi su sollecitazione dell’assessore all’Ambiente, Antonio Fitto, che nell’avvio della nuova legislatura comunale ha inteso accelerare l’attività per la risoluzione della problematica sempre più pregnante.

A tal fine, oltre ad insistere sul potenziamento delle attività di monitoraggio sul territorio, è stata già chiesta la collaborazione della polizia provinciale informata e coinvolta sulla questione, ma in questo caso anche per appurare eventuali roghi illegali di materiale plastico da parte di ignoti.

L’agenzia regionale su apposita richiesta dell’amministrazione comunale ha garantito che fornirà delle risposte entro massimo due mesi sulla natura dei miasmi e contestualmente provvederà all’installazione di una nuova centralina mobile per il monitoraggio di pm10 nella zona sud-est della città.

Nella nota di risposta alla richiesta di convocazione del nuovo tavolo tecnico l’Arpa, pur comunicando che le emissioni di Pm 2,5 risulterebbero nel range del limite consentito calcolato sulla media annuale, secondo quanto riferito dal Comune aveva comunque confermato la circostanza che vede picchi di sforamenti degli inquinanti tra il 14 e il 15 di novembre scorsi. E riconducendo gli stessi valori ad una sostanziale assenza di venti che provocherebbero un conseguente ristagnamento degli inquinanti.

L’agenzia aveva inoltre precisato che le attività ispettive programmate a seguito dell’impegno assunto nella riunione dello scorso aprile, su possibili sorgenti odorigene industriali, sono state rinviate a causa dell’emergenza covid. Nella lettera sono comunque state regolarmente riportare le segnalazioni da parte dei cittadini relative alle emissioni odorigene verificatesi dal 2 al 18 novembre e confermate in una delle note inviate dall’assessore Fitto all’attenzione dell’agenzia regionale.

“Durante l’incontro ho sollevato i miei dubbi circa la relazione di risposta fornitami dall’agenzia, facendo altresì notare che i dati da loro stessi forniti nella relazione annuale del monitoraggio ambientale del 2019, riportano picchi di concentrazione di pm2,5 che risultano inferiori solo a quelli rilevati dalla centralina di Torchiarolo-Don Minzoni, ove insiste una nota attività industriale di importante rilevanza” spiega l’assessore Antonio Fitto, “già soltanto questo basterebbe per far approfondire il dato di Maglie, nel cui hinterland non ricadono certamente attività industriali paragonabili a quelle insistenti in quella zona”.

Partendo da tali presupposti l’assessore comunale ha fortemente insistito affinché si avviasse l’attività di monitoraggio del pm 10, chiedendo altresì, una relazione sull’impegno assunto per il monitoraggio delle emissioni odorigene e la conclusione dell’attività ispettiva entro 60 giorni, chiedendo di allargare il raggio della visuale ispettiva rispetto al sito industriale oggi monitorato. “Ho invitato l’Arpa a fornirmi anche i dati in loro possesso” spiega ancora l’assessore Fitto, “relativamente alle comunicazioni di spandimento di acque di vegetazione nei comuni limitrofi a Maglie”.

A questo punto l’agenzia regionale si è impegnata a fornire i dati sulle emissioni odorigene entro 60 giorni e ad installare una centralina mobile per il monitoraggio di pm10 nella zona sud-est di Maglie, così come anche richiesto dall’associazione “Aria Pulita” e dai componenti della commissione ambiente dei comuni di Maglie e Muro Leccese che hanno partecipato e che seguono da tempo la questione a livello amministrativo. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco, Ernesto Toma.

Il Comune di Maglie indicherà per tanto un sito nella zona sud est della città che possa accogliere la centralina fornendo l’energia elettrica necessaria per il funzionamento della stessa. Il sito congruo potrebbe essere l’atrio dell’istituto comprensivo Bachelet di via Manzoni, non lontano dall’auditorium. “Infine, alla ulteriore ed insistente richiesta da parte mia di avvio di un monitoraggio attraverso deposimetri” conclude l’assessore Fitto, “l’Arpa ha rinviato la disponibilità all’esito della conclusione dell’indagine relativa alla centralina mobile per la misurazione delle concentrazioni di pm10. Ringrazio l’associazione Aria Pulita e i componenti della commissione ambiente di Maglie e Muro Leccese per la partecipazione e per il sostegno che continueranno a dare, in un lavoro sinergico quotidiano che certamente dovrà proseguire in attesa dei nuovi riscontri”.

Sul nodo della questione miasmi e controllo della qualità dell’aria l’amministrazione del sindaco Toma non trascura tra l’altro la possibilità di partecipare a qualche bando di finanziamento per l’acquisto di una centralina di monitoraggio delle polveri che possa consentire rilevazioni permanenti e puntuali in maniera continuativa.

Sempre sul versante ambientale e del contenimento delle emissioni odorigene il Comune ha già ricevuto anche la comunicazione da parte dell’acquedotto pugliese della formale consegna dei lavori per la copertura delle vasche del depuratore consortile di San Sidero, rendendosi disponibile a concordare una visita presso l’impianto per visionare il cantiere e verificare l’andamento dei lavori. “Nei prossimi giorni concorderò una data per visitare il depuratore consortile” conclude l’assessore Fitto, “intendo rendermi conto di persona dello stato del cantiere e dell’andamento dei lavori. L’amministrazione rimane attenta e vigile e la problematica delle emissioni odorigene deve essere affrontata radicalmente per essere definitivamente risolta. Ai cittadini chiedo la massima collaborazione e la segnalazione di ogni dato utile”.

Infine l’amministrazione comunale ha altresì commissionato uno studio privato, acquisendo dei preventivi per effettuare delle analisi sugli aghi di pino ed è in attesa di concordare con il laboratorio analisi l’individuazione dei quattro siti per procedere ai campionamenti. Gli aghi di pino sono dei recettori importanti per testare la presenza o meno di inquinanti, e soprattutto diossina, nell’aria.

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