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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Nardò

Morto dopo la corsa in due ospedali, si attende il responso dall’autopsia

Effettuato oggi dal medico legale l’esame autoptico sul corpo di Franco Lega, 59anni di Nardò, deceduto il 24 giugno scorso. La procura ha avviato un’inchiesta dopo l’esposto dei familiari

NARDO’ - Sarà il responso dell’autopsia effettuata nella mattinata di oggi a fornire maggiori dettagli e chiarezza sulla morte di Franco Lega, il pensionato 59enne di Nardò che ha perso la vita il 24 giugno scorso per cause ancora sconosciute. L’uomo dopo essersi recato più volte al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli con forti dolori addominali e alla schiena e dopo esser stato curato e dimesso, una volta fatto rientro a casa si è sentito nuovamente male.

E la corsa, stavolta presso il presidio ospedaliero di Copertino, si è rivelato vano perché il 59enne è deceduto durante il tragitto secondo il racconto reso dai familiari. Tant’è che una volta giunto al pronto soccorso la situazione era già compromessa. Una morte anomale sulla quale i familiari hanno inteso fare chiarezza presentando con il proprio legale Ezio Maria Tarantino un esposto in procura che ha dato avvio all’apertura di un fascicolo d’inchiesta.

Il pubblico ministero Giorgia Villa, ha quindi affidato l’incarico di eseguire l’autopsia al medico legale Alberto Tortorella, che avrà ora a disposizione 60 giorni di tempo per comunicare al magistrato se vi siano elementi utili ad accertare la causa del decesso. I familiari della vittima sono assistiti anche da “Giesse Risarcimento Danni”, gruppo specializzato in casi di malasanità, che ha già provveduto a nominare un legale per seguire l’iter giudiziario penale nonché un consulente per gli accertamenti tecnici irripetibili, Alessandro Bocchini di Brindisi.

Dal racconto dei familiari, come detto, il 59enne ha cominciato ad avvertire forti dolori a stomaco, pancia e spina dorsale il 21 giugno scorso. Giunto all’ospedale di Gallipoli il giorno stesso, gli sono stati prescritti degli antidolorifici e poi viene dimesso. Il 24 giugno, dato che il dolore è insopportabile, chiama un amico per farsi accompagnare all’ospedale di Copertino, ma all’ospedale purtroppo non ci arriva mai. Muore in macchina a fianco all’amico lungo il tragitto. “I familiari della vittima sono ancora sotto choc per l’improvvisa e dolorosissima perdita” riferisce Giuseppe Vacca, responsabile della sede Giesse di Francavilla Fontana, “vogliono chiarezza e chiedono di sapere esattamente che cosa sia accaduto, che cosa abbia portato alla morte così prematura e inaccettabile del loro caro”.

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