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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nei primi due giorni in funzione, 544 le infrazioni rilevate dalla fotocamera

Dal 2019 la viabilità tra viale dell'Università e viale Gallipoli è stata riorganizzata. Ma per molti la segnaletica resta una opzione. Finito il periodo sperimentale, però, le contravvenzioni stanno fioccando

LECCE - Quando le infrazioni alla segnaletica stradale sono in media 536 al giorno, ha senso parlare di vessazioni al cittadino che incappa nella relativa sanzione? Il questio nasce dall'annoso dell'incrocio tra viale dell'Università e viale Gallipoli dove, di recente, è stata installata una telecamera che inquadra la svolta dalla prima alla seconda strada, manovra vietata da quando la viabilità di quel tratto è stata riorganizzata con il diritto di precedenza per chi percorre via Diaz verso viale dell'Università. Correva l'anno 2019. 

La telecamera è in funzione dal 22 dicembre ma sino al 31 gennaio non sono scaturite sanzioni (da 42 euro per divieto di transito) trattandosi di una fase sperimentale: in questo lasso di tempo i passaggi irregolari sono stati 22mila circa. Dal primo all'8 febbraio, invece, ne sono stati contati 2.375 e, in particolare, nei primi due giorni di febbraio 652, di cui 544 da parte di veicoli non autorizzati (lo sono i bus, i taxi, i mezzi di servizio delle forze dell'ordine, le ambulanze). I dati sono stati snocciolati dall'assessore alla Mobiltà, Marco De Matteis, nel corso della seduta della commissione consiliare competente, presieduta da Ernesto Mola.

"Il dato di 22mila transiti nel periodo di istallazione in modalità non sanzionatoria (ben 50 giorni) è il vero dato preoccupante - ha commentato l'esponente della giunta -, perché se anche volessimo interpretarlo come mera distrazione,certifica la totale pericolosità che ogni giorno siamo costretti a subire, come automobilisti, ciclisti o pedoni. La scelta di implementare la segnaletica nonostante non sia espressamente previsto dal Codice della strada per le corsie preferenziali va proprio in quest'ottica, al fine di evitare il rischio d'incidentalitá  e quindi di riflesso anche le sanzioni".

telecamerarossonero2020 (1)-2Uno dei temi discussi è stato anche quello del livello di comunicazione data ai cittadini, sebbene la segnaletica di per sè rappresenti una indicazione da rispettare: “Si tratta di un dato impressionante, che dimostra ancora una volta la tendenza di tanti automobilisti leccesi a non rispettare le regole – ha dichiarato il presidente della commissione –. Sono state date ripetute informazioni sulla stampa e attraverso i social del divieto di svoltare a sinistra per chi proviene da viale degli Studenti, per cui le infrazioni non sono giustificabili in alcun modo”.

L'assessore ha comunque precisato che verrà sistemato un altro segnale per avvisare i conducenti della presenza della telecamera, aggiugendo che si tratta di una iniziativa facoltativa non essendoci alcun obbligo di legge (come, invece, nel caso dei photored o autovelox). 

Il consigliere Marco Giannotta, di maggioranza, ha chiesto, alla luce dell'entità dei dati, di inviare una comunicazione a tutti i conducenti interessati dal monitoraggio della fase sperimentale specificando il fatto che, in caso di reiterazione della violazione, saranno oggetto di sanzione. L'idea, che ha destato perplessità nell'assessore, è stata sposata anche da Antonio Rotundo, del Pd, il quale ha lodato la proposta dell'assessore di posizionare l'ulteriore segnaletica a fine di deterrenza. Per Luigi Valente, anche lui esponente della maggioranza, essere troppo comprensivi rispetto all'oggettiva abitudine di violare il Codice della Strada significherebbe indebolire l'osservanza delle regole e il comportamento di chi, con senso civico, si attiene alle indicazioni.

“E’ certamente opportuno puntare alla massima informazione degli automobilisti, perché non si vuole far cassa ma evitare infrazioni che compromettano la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale, – ha commentato Mola sul punto –, la sanzione serve però a convincere le persone che occorre rispettare le regole. Il povero cittadino vessato dalle multe’ non è difendibile”.

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