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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Carcinoma mammario, medici salentini si formano contro il “tumore intervallo”

Un corso di formazione, organizzato dalla Asl di Lecce, per aggiornarsi su metodi diagnostici più veloci e meno invasivi

LECCE - I medici di Lecce apprendono nuove tecnologie per ridurre la mortalità per tumore alla mammella. Come si apprende da Salute Salento, l’associazione vicina agli ambienti ospedalieri, nel capoluogo salentino si è tenuto un corso sulla neoplasia della mammella che il senologo della Asl di Lecce, Antonio Carriero, organizza ogni due anni, per aggiornare sulle nuove tecniche di prevenzione e sulle procedure diagnostiche. L’ecografia 3D, la mammografia, l’ago aspirato ecoguidato, la risonanza, la Pet/Tac, la microbiopsia, la tomosintesi. Tutta una serie di tecnologie e procedure che oggi sono a disposizione del senologo per diagnosticare e curare il carcinoma mammario. Questi i temi affrontati nell’evento formativo dal titolo  “Problematiche diagnostiche e gestionali in senologia”, riservato a 100 specialisti che abbracciano ogni aspetto della patologia: dalla diagnosi alla cura, dalla psicologia ai disagi sociali. Fra le novità in cantiere l’utilizzo a breve del Cesm, ossia l’uso del mezzo di contrasto nelle mammografie assistite da risonanza.

“Se un esame risulta negativo e dopo 3-4 mesi la paziente avverte qualcosa  - consiglia il senologo -  deve necessariamente rientrare subito nei controlli e non aspettare i tempi di una prenotazione . La collaborazione delle pazienti riduce di molto il cancro-intervallo. Si tratta di un tumore occulto che non sempre viene rilevato dal mammografo”,  spiega Beniamino Brancato, medico di Ispro Firenze, l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica.corso radiologi relatori-2

Nel Salento, ogni anno muoiono circa 150 donne di tumore alla mammella e più di 500 sono quelle colpite.  Questo nonostante la Asl leccese sia tra le migliori in Italia per numero di adesioni allo screening mammografico con una percentuale del 78,6. “Obiettivo del convegno  - spiega Carriero - è acquisire nuove conoscenze tecnologiche per ottimizzare la diagnosi della neoplasia mammaria.  Ciò presuppone la conoscenza della situazione demografica locale della popolazione femminile con neoplasia e come porgersi psicologicamente nel rapporto paziente-medico e paziente-società.  La comunicazione – è stato sottolineato - è un fattore determinante per la prevenzione. Ma rientra nelle cure anche il rapporto paziente-medico”.

Di recente, la Asl di Lecce ha fornito ai presidi territoriali di assistenza di mammografi di ultima generazione, dotati di tomosintesi. “Adesso, però, è necessario passare dall’acquisizione della tecnologia all’erogazione del servizio”, ha rimarcato il direttore sanitario Asl, Rodolfo Rollo. “Con lo screening – aggiunge Rollo -  riusciamo a fare diagnosi precoci.  Sono diversi i tumori della mammella e gli strumenti utilizzati al momento opportuno consentono di raggiungere un’altissima percentuale di guarigione. Quindi è bene che gli specialisti facciano questi meeting per fare il punto sullo stato dell’arte nel nostro territorio”.

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