NOVOLI – Quella di Novoli è la comunità rimasta maggiormente ferita dall’ondata di maltempo abbattutasi su tutto il Salento, la notte fra il 3 e il 4 dicembre. Se danni e allagamenti hanno riguardato molte zone del territorio della provincia di Lecce, proprio su Novoli e dintorni si è infatti formata una tromba d’aria che ha scoperchiato tetti e abbattuto muri. Ne hanno fatto le spese aree comunali e private e ora il Comune, che già aveva dichiarato l’inagibilità della struttura Fòcara, ha richiesto lo stato di calamità naturale con una deliberazione di giunta.

La conta dei danni è davvero notevole. Sono state completamente divelte le coperture delle due tensostrutture in via Salice, utilizzate anche per i festeggiamenti della Fòcara, ma anche quella di una Rsa in via Bodini. E poi, danni hanno subito molte autovetture e sono andati abbattuti circa trentacinque alberi di alto fusto, bloccando strade e sfracellando strutture e muri perimetrali di proprietà private.

“Una situazione complessa – spiega il sindaco Marco De Luca – per la quale abbiamo richiesto lo stato di calamità naturale. In collaborazione con la Prefettura, i carabinieri, il gruppo comunale protezione civile di Novoli, i vigili urbani, i vigili del fuoco, l’associazione Angels e ovviamente l’ufficio tecnico del Comune, abbiamo fatto tutto il possibile per fronteggiare sin da subito l’emergenza, rispondendo a tutte le chiamate e riattivando, laddove possibile, la funzionalità delle strutture pubbliche come strade e pubblica illuminazione, per evitare situazioni di pericolo nelle strutture private”.

“Ora, però, constatiamo l’impossibilità di intervenire su alcune strutture rese inagibili dalla furia del nubifragio, tra le quali la Tendostruttura e lo Chapiteau del complesso Area Focara  – aggiunge il primo cittadino – che, in queste condizioni, non potranno essere utilizzate in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate. Abbiamo perciò bisogno di sostegno – conclude –per provvedere al danno con urgenza”.