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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Nuove misure anti Covid, si tenga conto delle differenze territoriali". L'auspicio del sindaco

La Regione Campania si è già mossa per arginare l'impennata di contagi di Covid-19 e molte città varano ordinanze complementari al Dpcm. La provincia di Lecce, finora, è stata tra le meno colpite del Paese

LECCE – La speranza è che la risposta sia adeguata e proporzionale alla situazione epidemiologica specifica di ciascun territorio. In provincia di Lecce, per esempio, la diffusione del Covid-19 continua a essere molto contenuta, come nella fase primaverile, sebbene ci siano segnali di una certa accelerazione. Nulla, tuttavia, che possa paragonarsi con la media regionale e nazionale.

I parametri che governo e Istituto Superiore di Sanità avevano stabilito per il monitoraggio del carico sanitario oramai da settimane costituiscono segnali preoccupanti e il governo, con l’ultimo Dpcm, ha stabilito alcune limitazioni, come il divieto di consumo di bevande e cibo nei pressi dei locali pubblici, per scoraggiare il formarsi di assembramenti. Le Regioni, che possono derogare al quadro nazionale, ma solo in senso più stringente, iniziano a muoversi: lo ha già fatto la Campania, con la chiusura di scuole e atenei (tranne che per gli studenti del primo anno). I Comuni intanto dispongono provvedimenti complementari tramite ordinanze: a Lecce, per esempio, il divieto di vendita di alcolici – salvo tramite consegna a domicilio - dopo le 21 per negozi di vicinato, media distribuzione, impianti automatici.

Si viaggia più o meno a vista: ogni misura, d'altra parte, implica due, tre settimane per poter essere valutata nel suo impatto sulle catene di contagio. L’impressione è che ci si debba preparare a una reazione modulare e articolata, nell’auspicio di scongiurare un secondo lockdown generale.

La conferma, in qualche modo, arriva anche da un post di Carlo Salvemini, primo cittadino leccese: “Nei prossimi giorni potremo doverci misurare con nuove disposizioni del governo nazionale o regionale. Il cui scopo sarà quello di limitare - in termini orari - specifiche attività economiche e sociali per scongiurare il rischio di chiusure totali. Sta già accadendo in alcune regioni. Il mio personale auspicio è che si giunga a provvedimenti che tengano conto delle differenze territoriali nell'andamento epidemiologico, avendo avuto esperienza del collasso prodotto dal lockdown nazionale”.

Il messaggio si conclude con un apprezzamento per la condotta avuta generalmente fino a oggi e per un invito a serrare i ranghi: “Voglio ringraziarvi sin d'ora per il contributo che state dando, che consente alla nostra città di essere meno colpita rispetto ad altri territori. E per quello che sono certo garantirete se e quando saremo chiamati ad osservare nuove prescrizioni. Ce l'abbiamo fatta sino ad ora. Ce la faremo anche in futuro”.

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