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Un nuovo modello per gestire l’epidemia: Salento diviso in quattro aree

Mentre il bollettino regionale riporta 1.332 casi e 27 decessi, il dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce sta definendo una nuova organizzazione sul territorio, come spiega il direttore Giovanni De Filippis

LECCE – Mille e 332 casi positivi, di cui la metà in provincia di Bari, per una incidenza sul totale dei tamponi registrati – poco meno di ottomila – appena inferiore al 17 percento (di circa tre punti oltre il rapporto su scala nazionale). Nell’odierno bollettino regionale pesante anche il numero dei decessi, 27 (tra cui i quattro in provincia di Lecce segnalati nell’articolo di ieri). La seconda ondata dell'epidemia di Covid-19 è nel pieno del suo dispiegamento e per valutare gli effetti di mitigazione anche in Puglia dei più recenti decreti e ordinanze bisogna attendere ancora qualche giorno.

L'incremento della quota dei guariti è di 92 unità (per un totale di 8.013 dall'inizio dell'epidemia), mentre i ricoverati sono oggi 1.273 (+ 113 rispetto a ieri). In isolamento a domicilio ci sono 18.826 persone (il 93,7 percento degli attuali positivi). Nelle terapia intensive si trova lo 0,7 percento dei degenti: ancora oggi un paziente è stato trasportato a Lecce in elisoccorso dalla Bat (foto sopra). 

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Il dato di nuovi casi confermati per la provincia di Lecce è di 110, per un totale di 2.122 che però si deve considerare una sottostima del dato effettivo di qualche centinaio di unità, considerando la tempistica delle registrazioni nel database regionale. E c'è chi come il direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce, Giovanni De Filippis, è al lavoro per rimodulare l'organizzazione del sistema anche in previsione della stagione invernale: "La seconda ondata del Covid 19, che sta vedendo una rapida circolazione del virus con incremento esponenziale dei casi, anche nell'Area Sud che in passato era stata risparmiata, e la successiva, che dovrà vedere invece la convivenza con il virus, impongono di sostituire l'attuale modello organizzativo, centralizzato nella cabina di regia Sisp (Sevizio di igiene e sanità pubblica) dell'Area Nord, diretto dal dottore Alberto Fedele, in uno articolato sul territorio. Anche in funzione della necessaria campagna di vaccinazione specifica anti covid che fortunatamente si prospetta".

Il direttore illustra dunque lo schema che intende varare quanto prima per la gestione dell'emergenza: "Il criterio organizzativo che si sta implementando è quello centrato sulla prossimità dei servizi del Dipartimento con la popolazione dei 97 comuni e 33 frazioni in cui è articolato il territorio salentino, un criterio in grado di dare risposte il più possibile tempestive ai cittadini e ai sindaci in quanto autorità sanitaria locali. Un modello organizzativo con cui si sta gestendo in questo momento lo screening di massa nella cittadina di Taurisano e che, a partire da sabato 7 novembre scorso, sta effettuando, a tutti i cittadini che ne fanno richiesta tramite il Comune, test antigenici rapidi seguiti, nei casi positivi, da tampone molecolare.

L'obiettivo di De Filippis, a fronte di una diffusione oramai abbastanza omogenea sul territorio, è quello di una diversa distribuzione dei carichi: "I numeri di casi in aumento non possono più essere gestiti da una task force centralizzata, per quanto nutrita da nuove assunzioni temporanee di medici, tecnici della prevenzione e infermieri. È infatti necessario coinvolgere anche il personale che opera nelle 13 Unità Operative dei due Servizi Igiene pubblica e che, nella gestione di questa emergenza, è stato fino ad oggi sottoutilizzato nonostante l'elevata professionalità di cui è dotato. Si sta pertanto provvedendo ad attivare tutte queste ultime unità operative organizzandole in quattro zone, al fine di impiegare in modo razionale il personale di cui sono già dotati e quello aggiuntivo. Compreso l'ulteriore personale messo a disposizione dalla protezione givile, attraverso la giunta regionale, e destinato a potenziare l'attività di contact tracing e che sarà costituito per Lecce da 4 amministrativi, 6 medici, 4 infermieri e 4 tecnici della prevenzione".

Il direttore spiega infine come sta avvenendo la ripartizione: "Le quattro aeree geografiche individuate sono così state raggruppate: la prima interessa Lecce, Galatina, Martano e San Cesario di Lecce, la seconda il comprensorio Campi Salentina, Nardò e Copertino, la terza l'area di Gallipoli, Casarano e Ugento e la quarta Tricase, Poggiardo e Maglie. Per ogni zona sono già stati individuati come referenti esperti in gestione delle problematiche Covid, rispettivamente, i dottori Marcello De Simone, Ingrid De Nicola, Flavio D'Ambrosi e Patrizia Legari".  

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