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Martedì, 23 Aprile 2024
Diversi gli aspetti da chiarire

Occupazione di suolo pubblico con i cancelli: presto una commissione

I consiglieri di maggioranza Patti e Rotundo sollecitano la concessionaria della riscossione al ritiro in autotutela degli avvisi di accertamento notificati ad alcuni proprietari di immobili. L'assessore Gnoni: “Già partito il confronto con Dogre e legali”

LECCE – Si discuterà a breve in commissione Bilancio e Tributi la vicenda degli avvisi di accertamento che la Dogre, concessionaria del servizio di riscossione, sta recapitando in merito alla presunta occupazione di suolo pubblico imputabile alla presenza di cancelli installati a delimitazione di spazi pubblici.

I capigruppo del Pd e di Progetto Città, Antonio Rotundo e Pierpaolo Patti (quest'ultimo presidente della commissione stessa), hanno assicurato, tramite una nota, la volontà di invitare a una prossima seduta dell’organo consiliare i responsabili della concessionaria. Esplicito da parte dei due consiglieri di maggioranza l’invito al ritiro in autotutela degli avvisi già notificati, “perché ingiustificati e vessatori per i cittadini, oltre che privi delle sia pur minime facoltà di garanzia per gli stessi. Viene da chiedersi, inoltre, come si possa richiedere un pagamento relativo agli ultimi cinque anni, difronte ad un presunto sopralluogo -senza contraddittorio - fatto qualche mese fa”.

“Se tali manufatti sono lì da decenni, come viene riferito, cosa avrebbe fatto la concessionaria in tutto questo tempo? Perché non ha invitato al pagamento per tempo debito? Se le somme richieste fossero dovute, chi risponde di quelle non riscosse nei decenni precedenti?” si chiedono Patti e Rotundo, in modo abbastanza retorico.

L'assessore Gnoni: “Vicenda appresa dai giornali”

Intanto l’assessore Christian Gnoni sta facendo le verifiche del caso, partendo da un confronto con la Dogre per comprendere i presupposti di quanto accaduto e adottare le conseguenti decisioni: “Le preoccupazioni dei consiglieri Rotundo e Patti sono in linea con quelle dell’amministrazione, che si è impegnata da subito nell’approfondimento della vicenda che io stesso ho appreso dai giornali. È già partito il confronto con la concessionaria Dogre e con i legali dei cittadini interessati, l’obiettivo è fare chiarezza sulla vicenda e valutare la strada migliore per giungere a una soluzione della stessa”.

La questione è stata portata alla ribalta nei giorni scorsi dalla lettera di protesta che alcuni residenti di Corte Angelo Miali hanno inviato al sindaco dopo aver ricevuto un avviso per 138mila euro riferito al 2017. Nella missiva si lamentava il rischio del salatissimo balzello e si sottolineava che nessuno degli interessati sapesse quando è stato installato né chi si fosse preso la briga di farlo.

Corte Angelo Miali: le immagini di Stree View

Come già spiegato con questo articolo di sicuro c’è che quel cancello nel 2010 ancora non c’era. Dalla visione delle foto liberamente consultabili su Street View emerge un ulteriore tassello: la prima prova di una delimitazione dell’area è dell’agosto del 2012, data alla quale risale una immagine in cui si vede chiaramente la presenza di una delimitazione provvisoria, simile a quelle che si usano nei cantieri. Il cancello vero e proprio in ferro battuto compare per la prima volta in una immagine dell’agosto del 2016 e poi ancora nel 2017, nel 2019 e nel 2020. In nessun caso, comunque, appare completamente chiuso.

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