Operatori del turismo: "Vaccini per noi e per far ripartire l'economia"
Gli aderenti ad Alea, sigla leccese dell'extralberghiero, hanno motivato in una nota la richiesta di somministrazione: "Facciamo della Puglia una regione Covid-safe"
LECCE - Gli operatori leccesi del settore extra alberghiero sollecitano l'inclusione dei lavoratori del comparto turistico nel piano vaccinale: "L'idea non sembri azzardata o, peggio ancora, un capriccio - scrivono in una nota gli aderenti ad Alea -. È da considerare, piuttosto, come un punto di ripartenza per tornare competitivi a livello internazionale".
L'ambizione è quella di fare della Puglia un'area "Covid-Safe" per far ripartire il motore della regione alimentato da oltre 15 milioni di presenze, con un deciso incremento negli ultimi anni anche dei visitatori stranieri.
"In vista dell’imminente stagione estiva, la nostra riflessione, a cui invitiamo anche gli enti preposti, si fonda principalmente su un concetto fondamentale: dobbiamo (e possiamo) raggiungere un punto di incontro tra esigenze sanitarie da un lato e rilancio del segmento dall’altro, con tutti i vantaggi che ne potrebbero derivare.Siamo consapevoli dell’esistenza di altre priorità ma, nel rispetto di tutte le categorie da proteggere, viene spontaneo annoverare anche coloro che gestiscono l’accoglienza turistica e lavorano in questo settore".
"A nostro avviso, una scelta del genere non può che offrire una serie di benefici - prosegue la comunicazione di Alea -: maggiore sicurezza per le comunità coinvolte, per gli ospiti e, di conseguenza, una maggiore fiducia nella scelta delle future destinazioni turistiche. La Puglia merita di essere una meta sana e competitiva, ecco perché insistiamo sulla validità di investire sulla sicurezza, oltre che sulla qualità e la legalità. E al tal proposito va sottolienata l'importanza di coinvolgere tutti gli operatori dell'accoglienza, anche quella extralberghiera e delle locazioni turistiche, purchè provvisti del necessario codice identificativo".