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"Opportunismo inaccettabile": la cooperativa "Solidarietà" si difende dalla protesta

“Le assistenti saranno comunque garantite, durante il blocco della didattica in presenza, dalla cassa integrazione": la replica alla manifestazione delle operatrici, appartenenti all'Ambito di Gallipoli, che si occupano del servizio di integrazione scolastica

PARABITA - “Le lavoratrici hanno espresso un bisogno che, seppur legittimo, risente dell’opportunismo inaccettabile per come è stato posto in campo, senza alcun confronto preliminare con la noi”.

Con queste parole la cooperativa “Solidarietà” di Parabita interviene per esprimere la sua posizione, dopo la manifestazione che si è tenuta il 16 marzo in una scuola di Taviano.

A protestare sono state alcune operatrici, appartenenti all'ambito di Gallipoli, che si occupano di integrazione scolastica dei ragazzi disabili.

Alla base della mobilitazione vi è la rivendicazione di una condizione occupazionale di precariato aggravata, a loro dire, dal blocco della didattica in presenza che starebbe mettendo a repentaglio gli stipendi pur garantiti dal contratto di lavoro.

La cooperativa si è difesa ribadendo di aver sempre garantito, negli anni, l'operato alle stesse lavoratrici. E aggiungendo che il loro bisogno “deve essere portato al vaglio della Regione, e non dell’Ambito né tanto meno della cooperativa, che resta comunque mera assegnataria della gestione di un appalto, cui non compete in alcun modo una gestione che esuli dal bando stesso”.

La cooperativa, attiva sul territorio sin dal 1986, tiene a precisare che ha sempre operato “con scrupolo e dedizione, nel rispetto dei principi di correttezza, trasparenza e tracciabilità, in quanto afferma come principio imprescindibile il rispetto delle leggi, poste a garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori”.

Ciò detto, la cooperativa ritiene che la presa di posizione delle operatrici di Taviano sia “vergognosamente opportunistica” e che abbia “offuscato impropriamente il buon nome e l’immagine della cooperativa stessa”.

“Un’accusa ingiusta che non trova fondamento nella cosiddetta disparità di trattamento, proprio per la peculiarità della mansione espletata dagli operatori cui competono prestazioni di carattere assistenziale indirizzate a soddisfare i bisogni primari dell’allievo in stato di disabilità, infatti l’igiene personale, l’aiuto nella deambulazione, il supporto nell’uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, o il mantenimento di posture corrette non possono essere fruite nella modalità Dad”, si legge in un comunicato della stessa cooperativa.

E ancora: “Le assistenti saranno comunque garantite durante il blocco della didattica in presenza, dovuto all’emergenza Covid, dalla cassa integrazione, quale ammortizzatore sociale teso a garantire la retribuzione al lavoratore, come  durante il primo lockdown”.

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