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Didattica a distanza per chi ne fa richiesta: ordinanza fino al 30 aprile

Mercoledì 7, secondo l'ultimo Dpcm, è prevista la riapertura degli istituti anche in zona rossa, fino alla prima media. La Regione vara un provvedimento per garantire l'opzione della Did alle famiglie pugliesi

LECCE - Con l'obiettivo di limitare le occasioni di contatto in ambiente scolastico, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato un'ordinanza per la quale le attività didattiche devono essere garantite da tutte le scuole anche in modalità a distanza, al pari di quelle in presenza che riprendono in forza dell'ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (fino alla prima media nelle regioni collocate in zona rossa). 

Nei pochi margini concessi dal'attuale contesto normativo nazionale e dall'eventualità, sempre dietro l'angolo, dei ricorsi amministrativi, il governo regionale gioca la sua carta cercando di convincere il maggior numero possibile di genitori. Emiliano ha spiegato, con un brevissimo post, che il provvedimento - in vigore dal 7 al 30 aprile - "consente alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata".

Anche quest'ultima ordinanza è accompagnata da una relazione tecnica, a cura dell'Area Epidemiologia e Care Intelligence del Dipartimento di Promozione della Salute,  relativa al monitoraggio fatto nella settimana dal 22 al 28 marzo (con aggiornamento al 1 aprile), corredato da approfondimenti per ciascuna classe di età.

Nella settimana oggetto dell'osservazione le fasce di età con le variazioni di nuovi positivi più significative sono state quella dagli 11 ai 13 anni (+ 9 percento) e quella dai 14 ai 18 anni (+ 16 percento). Di contro, rilevano i tecnici della Regione, il sistema di sorveglianza scolastica, istituito da alcuni mesi, ha permesso di rilevare il calo dei contagi in ambito scolastico e dunque dei provvedimenti di quarantena che ne conseguono. Questa riduzione viene attribuita agli effetti della precedente ordinanza (marzo) che ha disposto la didattica integrata a distanza, salvo per i bisogni educativi speciali, le attività di laboratorio e necessità debitamente comprovate: negli oltre 2.600 plessi scolastici pugliesi che contribuiscono alla sorveglianza (su circa 3.200 in totale) solo il 2,8 percento della popolazione studentesca ha infatti fruito delle lezioni in presenza. 

Insomma - questo il ragionamento - se è vero che in questa fase l'epidemia trainata dalla variante inglese cammina molto più che le precedenti sulle gambe degli studenti, riaprire le scuole ora può costituire un problema dal punto di vista epidemiologico, con conseguenze sugli ambienti familiari e interessamento diretto di altre fasce di età.

La conclusione è che a fronte di una perdurante elevata diffusione del Covid - in realtà registrata anche dai dati dei giorni successivi - e di quasi assoluta prevalenza della variante inglese (rilevata in quasi il 94 percento dei casi dei tamponi analizzati nel campionamento) "si può pertanto concludere che la Regione Puglia è ancora interessata da un incremento del numero dei contagi che si associa a una circolazione virale sostenuta tra i soggetti in età scolare". Va ricordato, infine, che il personale scolastico - docente e tecnico amministrativo - è stato vaccinato nelle scorse settimane, ma anche il fatto che un vaccino adatto ai minori non è stato ancora autorizzato. 

Leggi l'ordinanza sulla scuola del 4 aprile*

*Il download non è possibile se l'accesso al giornale è da smartphone tramite app

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