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Sabato, 20 Aprile 2024
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Parco eolico marino, un rendering per sciogliere il nodo dell'impatto visivo

Incontro tra gli amministratori comunali di Castro e rappresentanti delle due società che curano il progetto Odra Energia: 90 pale a una distanza compresa tra i 10 e i 24 chilometri dalla costa

CASTRO - Un incontro di circa due ore si è tenuto ieri a Castro tra l'amministrazione comunale e i rappresentanti di Falck Renewables e BlueFoat Energy sul progetto del parco eolico Odra Energia. Si tratta di un investimento stimato in 4,5 miliardi al largo delle coste del versante levantino della penisola salentina, nello specchio di mare tra Otranto e Castro.

Le due società proponenti hanno accettato l'invito del vice sindaco con delega al Turismo, Alberto Antonio Capraro, a spiegare in dettaglio l'impatto paesaggistico che un simile impianto avrebbe: sono previste 90 pale alte fino a 230 metri, posizionate a circa 1,2 chilometri l'una dall'altra e disposte in maniera tale che le più vicine alla costa disterebbero 10,5 chilometri, le più distanti invece 24,5. 

"Il nocciolo della questione ruota intorno all'impatto visivo dell'opera sul quale non si sono registrate le rassicurazioni auspicate, ma si è ottenuto un primo risultato: le aziende si sono rese disponibili a rivedere il progetto e si sono impegnate in breve tempo a produrre un 3d del parco eolico marino galleggiante da sottoporre al territorio prima di presentare gli incartamenti agli organi competenti". 

In fin dei conti è stato un incontro preliminare, dal momento che le società avevano già fatto sapere di voler percorrere una fase di coinvolgimento delle istituzioni e della cittadinanza in modo da arrivare al processo autorizzativo in un contesto non conflittuale. Secondo i proponenti le torri, viste dalla costa, avranno un'altezza tra il centimetro e mezzo e i due centimetri e saranno così distanti l'una dall'altra che si noteranno ancora di meno.

Il vice sindaco di Castro ha precisato che "il tema delle ricadute socio-economiche non è stato nemmeno affrontato poiché non è intenzione al momento valutare altro se non prima aver ulteriormente approfondito l'impatto paesaggistico.Torneremo ora sul territorio a confrontarci in attesa di incontrare nuovamente le aziende e valutare quanto hanno prodotto. Tutti insieme decideremo la linea da seguire nell'interesse esclusivo della nostra amata terra".

Dal punto di vista occupazionale, stimano le società curatrici del progetto, in fase esecutiva potrebbero essere impiegate tra le 1.500 e le 4.000 unità, a seconda delle necessità, mentre in fase di esercizio lavorerebbero circa 150 persone di cui l'80 percento reclutate sul territorio. 

Ironia della sorte, ricorda Capraro, proprio il 5 novembre di due anni addietro c'è stato l'ultimo incontro tra gli enti comunali per la costituzione dell'area marina protetta da Otranto a Leuca. Una iniziativa che ora ha bisogno di essere rilanciata in tempi brevissimi con atti amministrativi concreti per non essere archiviata.

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