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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Parco fotovoltaico nell’Arneo, via alle osservazioni. Comune rinnova il diniego

Avviata in Regione la consultazione sul progetto della Tecno Energy srl di Bressanone. I rilievi del forum Amici del Territorio e il no del Comune di Nardò. Interrogazione di Casili (M5S)

NARDO’ - Un mega parco fotovoltaico nel cuore dell’Arneo, nelle vicinanze della masseria “Donna Aurelia”, in un’area agricola attualmente coltivata, dopo la decisa presa di posizione contraria espressa dal Comune di Nardò, dal Gal Terra D’Arneo, e le perplessità espresse da consiglieri comunali e regionali, cresce il fronte del no. E si parte delle osservazioni che già fioccano all’indirizzo della Regione Puglia nell’ambito della procedura di Via, la valutazione di impatto ambientale, prina in rodine di tempo quella formulata dal Forum Amici del Territorio di Cutrofiano.

Dal 20 novembre scorso infatti è stata avviata la fase di consultazione e di presentazione delle osservazioni (si tratta della procedura che rientra nell’iter del Provvedimento autorizzatorio unico regionale) relative al progetto dell’impianto di produzione di energia da fonte solare Psaier, che la società Tecno.Energy srl di Bressanone intende realizzare sul territorio neretino su oltre 61 ettari di suolo, che prevede l’installazione di oltre 99 mila pannelli fotovoltaici, di potenza complessiva di 46,615 MWp. Come già anticipato, l’amministrazione comunale di palazzo Personé esprimerà, nero su bianco, la propria contrarietà all’impianto che i proponenti hanno localizzato al confine con il comune di Avetrana, immediatamente a ridosso della pista Nardò Technical Center.

Il parere dell’ente comunale è infatti richiesto nell’ambito del Puar e a questo fine il settore Urbanistica e ambiente del Comune sta analizzando nei minimi particolari il progetto per motivare in maniera esauriente la propria posizione. Nei giorni scorsi, inoltre, l’assessore all’Ambiente, Mino Natalizio e l’ingegnere Antonella Fiorentino, sono stati a Bari, presso gli uffici della Regione, per spiegare direttamente ai dirigenti regionali la decisa contrarietà all’insediamento dell’impianto. L’amministrazione comunale ritiene il progetto impattante dal momento che comporta una eccessiva occupazione del territorio (e quindi il consumo di suolo agrario) e un forte impatto visivo e paesaggistico.

“Siamo stati contattati da numerose associazioni ambientaliste, da organismi e da semplici cittadini contrari al progetto” spiega l’assessore Natalizio, “che intendono formalizzare questa contrarietà nell’ambito del procedimento e a cui abbiamo offerto la nostra piena collaborazione. Anzi, invitiamo altri a fare altrettanto e a rinforzare un fronte civico di difesa del territorio contro un insediamento che anche solo ad una sommaria analisi appare davvero eccessivo e contro la logica diffusa dell’approccio al fotovoltaico in questi ultimi anni. Per noi la questione è molto semplice e la ribadiremo in ogni modo: un impianto di questo tipo non può sottrarre spazio all’agricoltura e scalfire l’identità di un territorio, soprattutto nel cuore dell’Arneo. Questo territorio ha già dimostrato in passato di sapersi opporre a operazioni di sostanziale sfruttamento, a patto naturalmente di dare una prova di compattezza come accaduto con l’eolico selvaggio e con un altro mega impianto fotovoltaico sempre nell’Arneo”.

I dubbi del Forum Amici del Territorio

Presso il Servizio ecologia della Regione sono già state protocollate le dettagliate osservazioni (Pdf-2) del Forum Amici del Territorio nelle quali si evidenzi tra l’altro come i terreni interessati dal nuovo impianto della Tecno.energy srl., che si compone di tre campi fotovoltaici distinti, sono già stati interessati nel 2012, da un’analoga proposta di progetto di fotovoltaico industriale a terra. Allora era stata la Tarantosolar20 Sas di Mfs Srl, una società con sede a Bolzano (ancora oggi catastalmente proprietaria dei terreni interessati), a presentare apposita istanza per l’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, per un impianto di produzione di energia elettrica fotovoltaica, simile per la sua documentazione in istruttoria a quello ora in discussione. L’istruttoria di quel progetto si era poi interrotta e il dal Forum Amici del Territorio si ritiene necessario, in sede di conferenza dei servizi, fare chiarezza anche su tale aspetto.     

Durante la fase di analisi dei documenti e degli elaborati allegati alla proposta di progetto, a seguito delle verifiche dello stato dei luoghi, i referenti del Forum hanno potuto appurare che, nel corso degli ultimi decenni i terreni interessati dal progetto del nuovo impianto fotovoltaico hanno subito profondi mutamenti sia di carattere paesaggistico, che agricolo, e denunciano uno svellimento di oltre 15mila alberi di olivo. In conclusione alle proprie osservazioni i responsabili del Forum chiedono “il diniego, all’istallazione del mega impianto industriale fotovoltaico denominato ‘Psaier Nardò’, proposto dalla Tecno.energy srl, con sede a Bressanone, perché l’area interessata dal progetto non è idonea all’installazione dell’impianto fotovoltaico su suolo agricolo”.

Interrogazione di Casili (M5S)

Sul progetto del mega impianto fotovoltaico nel territorio di Nardò, il consigliere regionale Cristian Casili del Movimento 5 stelle ha presenta interrogazione urgente in Regione per tenere alta l’attenzione sul progetto e invocando la necessità di “salvaguardare la ruralità dei luoghi”. L’’interrogazione è stata indirizzata all’assessore all’Ambiente, Gianni Stea, in merito alla procedura sulla Valutazione d’impatto ambientale e sulla richiamata coerenza rispetto al contesto dei luoghi.

“Ancora una volta siamo davanti a progetti che prevedono la realizzazione di grandi centrali che non fanno altro che accentuare la trasformazione del paesaggio rurale e il consumo di suolo” sottolinea Casili, “bisogna tutelare il territorio salentino, che sta già subendo danni enormi a causa della xylella. Tra l’altro i terreni su cui sorgerà l’impianto fotovoltaico in questione sono già stati interessati nel 2012, da un’analoga proposta di progetto di fotovoltaico, la cui istruttoria risulta essere stata sospesa. Come rilevato dall’associazione Forum Amici del Territorio” incalza il consigliere regionale, “risulterebbe che nel corso degli ultimi decenni quei suoli abbiano subito profondi mutamenti sia di carattere paesaggistico che agricolo".

"Dalle ortofoto aeree e satellitari, messe a disposizione dal geoportale nazionale e dalla Regione Puglia infatti si osserva che tra il 2001 e il 2005, su quei terreni sarebbe stato collocato un impianto intensivo di olivi con circa 15mila piante presenti, di cui si sarebbe persa traccia tra il 2011 e il 2012, tanto che allo stato attuale risulterebbero solo pochi viali alberati. Ho ritenuto necessario” conclude Casili, “approfondire quanto denunciato dall’associazione e chiedere alla Regione se sia stata verificata da parte degli enti competenti la sussistenza di autorizzazioni idonee allo svellimento delle piante di ulivo e se non intendano approfondire attentamente la compatibilità del progetto che trasformerebbe il paesaggio rurale. L’installazione di simili impianti comporta una sottrazione di suolo agricolo per un periodo di circa 25 anni. La conseguenza è che i suoli, a seguito della dismissione degli impianti, saranno difficilmente restituibili all’uso agricolo. Non possiamo permettere che questo accada”.

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