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Martedì, 16 Aprile 2024
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Troppe auto, bus senza appeal: le basi per cambiare la mobilità

In commissione consiliare l'esperto incaricato dal Comune di completare e aggiornare il quadro conoscitivo ha esposto le criticità riscontrate

LECCE - Per aumentare le vendite un commerciante vorrebbe più parcheggi disponibili nei pressi della sua attività, un altro, invece preferirebbe l'isola pedonale. Entrambi sono convinti di essere nel giusto. Poi c'è il gestore del locale pubblico in zona a traffico limitato che si lamenta delle troppe auto dei residenti che passano sfiorando i suoi tavolini, ma anche degli orari troppo stringenti di accesso alla Ztl concessi ai suoi fornitori i quali, d'altra parte, sono oggetto di preoccupazione per residenti e turisti a passeggio per le vie del centro.

Governare la mobilità è, insomma, una sfida complessa: è difficile accontentare pienamente tutti i portatori di interesse, i cui scopi sono spesso in conflitto. Per venire a capo di uno dei problemi strutturali di Lecce, cioè quello di un traffico troppo sbilanciato (almeno al 90 percento) sull'uso dell'auto privata, l'amministrazione ha incaricato un gruppo di esperti di studiare i dati disponibili, fare una ricognizione della domanda di mobilità, immaginare soluzioni coerenti con un futuro con meno smog per strada.

Di tutte queste cose ha discusso Domenico Gattuso, docente universitario che coordina il lavoro, ai consiglieri comunali delle competente commissione di Palazzo Carafa. L'amministrazione, infatti, come ha ribadito l'assessore Marco De Matteis, ha posto nel Piano urbano della mobilità sostenibile e nel Piano Generale del Traffico uno degli obiettivi di mandato ma, prima di arrivarci, ci sono delle tappe preliminari da completare. La prima è sapere di cosa si sta parlando e non è un affare semplice, a meno che non si creda di trovare le risposte su facebook.

Nel corso dell'illustrazione del "quadro sinottico sui dati della mobilità" sono emerse alcune macro-indicazioni molto chiare: la prima è che l'ingresso di auto nel perimetro urbano, soprattutto dall'hinterland, è tale da generare un sovraccarico che significa, tra le altre cose, anche l'accertamento di "situazioni critiche" per quanto riguarda la qualità dell'aria. Utile ma non risolutiva si è dimostrata la tangenziale, come emerso da una comparazione con un pacchetto di dati risalenti al 1998: "Ha agito - è scritto - da gronda per una componente di taffico di attraversamento, alleggerendo la pressione sull'area del centro urbano. Leggero drenaggio soprattutto sulle direttrici Ovest e Sud Ovest. Tuttavia si osservano maggiori carichi sulle direttrici Nord (asse primario per Brindisi), Est e Sud Est".

Di per sé i parcheggi ci sarebbero pure: nell'osservazione di una domenica di prima mattina (quando cioè si presume siano tutti ancora in casa) si è constatato che nelle zone oggetto di tariffazione (centro città e dintorni) più della metà degli stalli sono liberi, cioè disponibili. Addirittura, nel centro storico, si è visto che le auto in sosta sono circa 850, un numero compatibile con il numero di posti effettivamente disponibili. I problemi si verificano, dunque, nel momento in cui nel capoluogo si riversano veicoli provenienti da altri comuni (questo accade nei giorni feriali e tendenzialmente nel pomeriggio dei giorni festivi).

Qui emerge la distanza tra domanda di parcheggi e offerta: la richiesta è alta ed è condizionata dall'uso, praticamente quasi esclusivo, dell'auto come mezzo di locomozione. Pari quasi a zero, infatti, l'intermodalità negli spostamenti. E se a questo si aggiungono comportamenti irrispettosi delle regole - sosta in doppia fila o sul marciapiede, per esempio -, la frittata è fatta. Un nodo ulteriore è l'utilizzo non ottimale dei parcheggi di interscambio, serviti ordinariamente da bus con frequenza troppo dilatata.

La seconda macro-indicazione riguarda il trasporto pubblico: concepito male, con percorsi troppo tortuosi, nel 60 percento dei casi monodirezionali. Lo studio delle abitudini di utilizzo dei bus ha messo in evidenza che solo la linea 29 (city terminal-via XXV luglio- stazione-viale Otranto- city terminal) ha un tasso di occupazione accettabile. Una complicazione è ritenuta l'offerta troppo concorrenziale del ticket per la sosta rispetto al costo del trasporto pubblico: fattore che si riverbera anche in una turnazione troppo lenta delle auto lasciate sulle strisce blu.

Va detto che per migliorare l'offerta del trasporto pubblico locale è stato già redatto un piano con percorsi nuovi e frequenze migliori, ma per la sua entrata in vigore si attende la costituzione della nuova società di gestione, dato che Sgm è in scadenza. E su questo fronte si gioca un'altra partita: l'intenzione dell'amministrazione, che al momento detiene il 51 percento della società, è di farne una società interamente pubblica con un deciso cambio di orizzonte per quanto riguarda le strategie. 

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