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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Pochi tamponi, oltre mille i positivi. Fine settimana con dati alterni

I numeri degli ultimi due bollettini non sono facilmente conciliabili: cerchiamo di spiegare il perché. Altri 30 i decessi. Intanto Asl Lecce precisa: "Anestesia e Rianimazione a Scorrano è operativa"

LECCE – Per non rimanere storditi dal contrasto tra il bollettino odierno e quello di ieri, non resta che concentrarsi sul grafico che descrive il trend dei casi positivi giornalieri per data di prelievo di tampone. 

La curva (come si vede in foto) ha modificato ancora la sua inclinazione e per i prossimi giorni si attende un consolidamento verso una discesa, lenta che sia, ma continua. Se invece si guardasse ai numeri riportati nella consueta comunicazione, ci sarebbe da ammattire: 1.010 positivi su 4.151 test oggi, 907 su 8.258 tamponi ieri. Una differenza che nessuna logica statistica può spiegare, le cui ragioni risiedono nelle consuete anomalie del fine settimana per un ritardo oramai cronicizzato nella comunicazione dei dati ma, anche, dal fatto che gli esiti dei laboratori privati vengono trasmessi e quindi archiviati a pacchetti e non giornalmente, come dovrebbe essere in base alle raccomandazione del dipartimento regionale di Promozione della salute. 

Sarà per questo che la provincia di Bari oggi segna 515 positivi a fronte dei 134 di Bari? Noi crediamo di sì. Da domani, comunque, il filotto feriale dovrebbe restituire una dinamica più attendibile. Secondo il bollettino 65 sono stati i nuovi positivi emersi in provincia di Lecce, ma anche qui l’impressione ricorrente è che nel fine settimana il flusso informativo dei privati venga interrotto. 

Trenta sono i decessi registrati nella regione, tra cui 14 di residenti in provincia di Bari e 9 di residenti nel Foggiano. I pazienti ricoverati sono 1901 (ieri erano 1.887), mentre l’incremento dei guariti è stato di 544 unità per un totale di 13.521. Gli attuali positivi in Puglia sono 38.772. 

Asl Lecce: "Nessuna chiusura per il presidio di Scorrano"

Intanto dalla Asl di Lecce è arrivata una nota di precisazione dopo alcune polemiche relativa al reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Scorrano, di cui alcuni esponenti politici paventavano la prossima chiusura da parte della Regione nell’ambito della riorganizzazione ospedaliera per accogliere i pazienti Covid: "In questa fase della pandemia, nei reparti Anestesia e Rianimazione degli ospedali di Scorrano, Casarano e Gallipoli (ospedali no Covid) sono ricoverati solo pochissimi pazienti e, nel dettaglio, il 18 novembre la situazione era la seguente: Scorrano 3 pazienti di cui uno di rianimazione e gli altri due di Terapia intensiva post operatoria; Gallipoli un paziente di rianimazione e un secondo, operato, in attesa di trasferimento dalla sala operatoria; Casarano 3 pazienti di cui 3 di terapia intensiva post operatoria. In terapia intensiva post operatoria i pazienti vengono dimessi il giorno dopo, considerato che gli interventi di cardiochirurgia, neurochirurgia e altri vengono eseguiti al Vito Fazzi. Negli stessi giorni a Lecce nella terapia intensiva post operatoria vi erano 16 pazienti e nella rianimazione Covid 21 pazienti, metà dei quali provenienti da altra provincia. Nelle stesse giornate era attivo un ponte aereo per il ricovero a Lecce di pazienti in pericolo di vita".

In quel contesto, spiega l'azianda sanitaria, è stato deciso di procedere una mini reclutamento di personale, senza chiudere alcun reparto: “Per potenziare la rete dei posti di rianimazione Covid, quindi per mettere a disposizione del Dea Fazzi, più medici e infermieri specializzati è stato chiesto, su base volontaria, un aiuto al personale medico e infermieristico dell'Unità Operativa Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero di Scorrano. Hanno risposto positivamente due medici. Nell’ospedale di Scorrano la Asl Le ha quindi sospeso solo i ricoveri in terapia intensiva provenienti da altri presidi, considerato che non ci sono molti pazienti no covid da ricoverare in rianimazione. Rimane garantita nell’ospedale tutta l'attività anestesiologica e di terapia Intensiva post operatoria per i pazienti ricoverati e per coloro che saranno ricoverati nella struttura nei prossimi giorni. Se la situazione si dovesse aggravare nei prossimi mesi, tutti i reparti di rianimazione della provincia saranno dedicati al Covid”. 

San Cesario di Lecce: nuova ordinanza

Da San Cesario di Lecce, infine, la notizia di una nuova ordinanza da parte del sindaco, Fernando Coppola, per vietare l’accesso – dalle 18 alle 5 del mattino – di piazza Filippo Smaldone di via De Bonis (l’ex viale della stazione). Il provvedimento segue quello già adottato per piazza Bologna. L’obiettivo è quello di scongiurare pericolosi assembramenti. Il primo cittadino appare intenzionato a tenere il punto: “L'altra situazione da tenere sotto controllo – ha scritto in una nota stampa - è quella dei bar e delle attività commerciali che somministrano cibi e bevande da asporto. Proprio sabato ho provveduto, attraverso apposita comunicazione, a sensibilizzare tali esercizi sul ruolo che grava sugli stessi e sui propri clienti al fine di far rispettare il distanziamento interpersonale e il divieto di assembramento. Prendere un caffè o una birra non autorizza nessuno a stazionare davanti all'esercizio commerciale e a chiacchierare come se niente fosse; come se il virus non esistesse! Allo stesso tempo, ho invitato la Polizia Locale ad intensificare i controlli, proprio perché qualcuno ancora stenta a usare la mascherina e continua a consumare in prossimità delle attività commerciali”.

Leggi il bollettino del 30 novembre

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