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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Polemiche per l'anniversario della Polizia penitenziaria: "Siamo eroi dimenticati"

Osapp, Sappe, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fp Cgil e Fns Cisl hanno organizzato un sit-in nei pressi della Casa circondariale: "Solo a Lecce mancano 160 unità di personale. I turni sono massacranti"

LECCE – Cade oggi l'anniversario della Polizia penitenziaria che celebra i 204 anni dalla nascita del Corpo. Ma alla cerimonia non hanno preso parte i sindacati che da tempo immemore lamentano problemi irrisolti e scarsa attenzione da parte delle istituzioni.

Osapp, Sappe, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fp Cgil e Fns Cisl hanno scelto di manifestare il proprio dissenso organizzando, in contemporanea ai festeggiamenti, un sit-in nei pressi dalla Casa circondariale di Lecce.  

“Volevamo attirare l'attenzione di tutte le autorità politiche e militari, compreso il prefetto – ha detto il segretario Osapp, Ruggiero D'Amato - perché abbiamo notato che non c'è sensibilità nei confronti dei problemi che affrontiamo quotidianamente”.

E ancora: “Siamo fieri di indossare la divisa della polizia penitenziaria, però siamo stati abbandonati a noi stessi: a differenza degli altri corpi di polizia, a noi non sono stati dati ancora i nuovi fregi, i nuovi gradi, le nuove insegne. Non ci forniscono le divise, non ci inviano ai poligoni di tiro e non andiamo dal medico del lavoro da oltre un decennio”.

Ruggiero ha lamentato i grandi sforzi compiuti dagli uomini in divisa nell'ultimo periodo: da quando, cioè, ai disagi dovuti alla pandemia, il sindacato si è trovato a dover gestire tensioni all'interno e all'esterno del carcere per mantenere le condizioni di sicurezza: “Invece la politica si ricorda di noi solo in occasione delle tornate elettorali”.

I nodi da sciogliere sono numerosi e derivano, bene o male, dal cronicizzarsi delle condizioni di sottorganico. Conti alla mano, in tutto il Paese mancano 10 mila uomini mentre a Lecce occorrerebbero altre 160 unità di personale per raggiungere un organico ottimale, all'interno dell'istituto penitenziario e nel Nucleo Traduzioni e Piantonamenti.  

“Oggi siamo circa 630 a fronte di una popolazione detenuta di circa mille detenuti, nonostante ne siano previsti 680 – hanno spiegato i segretari di Sappe, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fp Cgil e Fns Cisl -. Come se non bastasse sono stati aperti un nuovo padiglione di 200 posti letto e un reparto psichiatrico, c’è stata l’attivazione del servizio delle multivideo conferenze, vi è stata la realizzazione della sala situazione e coordinamento operativo, nonché l’implementazione dei colloqui via Skype, il tutto con un incremento di circa 60 posti di servizio inesistenti prima della nuova pianta organica”.

I turni di lavoro, poi, sarebbero “massacranti”: “I poliziotti non hanno nemmeno la possibilità di consumare un pasto caldo la sera perché non ci sono colleghi che li sostituiscano al cambio di turno – ha proseguito l'esponente sindacale Osapp -. Io chiedo alla politica: con tutti i milioni di euro messi a disposizione del Recovery Fund, è possibile che non si riesca a bandire un concorso della polizia penitenziaria, assumendo altre 8mila unità?”.

“Ritengo che manchi la volontà politica, perciò chiediamo: cosa ne vogliono fare della polizia penitenziaria? Se vogliono smantellare il corpo lo facessero subito perché noi, ormai, siamo a rischio di implosione”, ha concluso D'Amato.

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