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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Primo giorno riservato agli anziani: vaccinati contro il Covid in circa 1.400

Dodici i punti di somministrazione allestiti nel Salento, di cui due nel capoluogo. E in settimana dosi a domicilio nelle scuole e presso le sedi delle forze dell'ordine

LECCE – Un uomo nato nel 1935 è stato il primo anziano a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid presso l’ex dispensario di Asl Lecce, in via Miglietta. Dopo di lui molti altri over 80 hanno ricevuto la prima dose: alla fine del turno sono stati 120.

Nipoti e figli si sono preoccupati di accompagnare il proprio congiunto, talvolta spingendo le carrozzine attraverso la rampa d’accesso e fino all’ingresso, dove un operatore sanitario ha preso in carico la persona interessata. Chi ha potuto, ha fatto da sé: non sono mancate le coppie che hanno affrontato insieme anche questo momento per molti versi storico, collocato nel pieno di una fase di pandemia che ha obbligato il mondo intero a ripensare l’agenda delle priorità.

In provincia di Lecce gli ultraottantenni sono 68mila – pari all’8,5 percento della popolazione -, di cui 15mila non autosufficienti: per loro la campagna vaccinale è iniziata in 12 strutture sparse sul territorio, di cui due nel capoluogo (l'altra è presso il Dea). L’organizzazione attuale è stata tarata per fare circa 1.400 vaccinazioni al giorno, da lunedì a sabato: “Naturalmente, se dovessero esserci novità in termini forniture, allora ricorreremo ad altri siti operativi”, ha precisato il direttore generale dell’azienda sanitaria, Rodolfo Rollo che sta coordinando il piano vaccinale.

Nei prossimi giorni dovrebbe poi maturare il coinvolgimento dei medici di base, a valle di un accordo siglato a livello nazionale e ora in attesa di declinazione in ambito regionale: “Se nel fine settimana dovesse essere definito il protocollo operativo, cominceremo anche con le vaccinazioni domiciliari perché abbiamo messe da parte dosi del vaccino Moderna proprio per gli ultraottantenni che non si possono spostare da casa”.

ingressovaccinazioni-2Rollo ha poi fornito dei ragguagli rispetto alle altre categorie interessate in questa fase: “Da mercoledì cominceremo la vaccinazione nelle scuole, presso gli istituti, ed entro la fine di questa settimana avvieremo anche le vaccinazioni delle forze dell’ordine, nelle loro sedi”.

Poco dopo l’avvio delle somministrazioni è giunto in via Miglietta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Pier Luigi Lopalco: “Abbiamo iniziato con una adesione altissima, ma noi potremmo vaccinare a un ritmo più alto: al momento però i vaccini che abbiamo sono questi, per cui abbiamo dovuto fermare le prenotazioni. In tutta Italia abbiamo strutture organizzate per fare più velocemente, ma le dosi non basterebbero. Noi speriamo che nelle prossime settimane si possa aumentare il flusso dei vaccini in arrivo. Al proposito voglio dire che riprogrammeremo gli appuntamenti già fissati man mano che avremo una maggiore disponibilità per cui chi è stato convocato per fine marzo, inizio aprile potrà ragionevolmente anticipare la vaccinazione”.

Lopalco ha poi ribadito quanto affermato ieri sulla necessità di rinviare la somministrazione del richiamo per garantire una copertura più rapida della popolazione: “Questa discussione parte da quelle che sono le evidenze scientifiche che si stanno accumulando. Così come per AstraZeneca noi sappiamo che il richiamo può essere fatto a dodici settimane, quindi a tre mesi dalla prima dose, anche per Pfizer e Moderna abbiamo delle buone evidenze che già dopo la prima somministrazione si può avere una buona capacità protettiva. Questa è una regola generale della vaccinologia: più in là si fa il richiamo, più efficace è il vaccino”.

Video: le dichiarazioni di Lopalco

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