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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cuba, a Lecce sit-in di protesta contro il governo di Miguel Diaz- Canel

In piazza Sant’Oronzo si son dati appuntamento una cinquantina di manifestanti per esprimere la propria opposizione al presidente e alla gestione della pandemia

LECCE- Una manifestazione per chiedere “la libertà di Cuba”, il paese caraibico travolto da un’ondata di proteste e disordini di dimensioni storiche contro il governo e la cattiva gestione della pandemia da Coronavirus: striscioni e bandiere issate in piazza Sant’Oronzo da una cinquantina di manifestanti, in grande maggioranza cittadini cubani residenti in Italia, che riportano lo slogan “Patria Y Vida” (patria e vita), un riferimento a una canzone omonima che è diventata l’inno delle proteste nel Paese. Si riferisce al motto “patria o muerte”, “patria o morte”, associato alla rivoluzione cubana di Fidel Castro degli anni ’50.

Video | Cuba, sit-in in piazza Sant'Oronzo

Rosa Maria Hechavarria-2“A Cuba la situazione è precaria, il popolo si è stancato della dittatura attuale ed è sceso in strada per protestare” dice Rosa Maria Hechavarria, ex giocatrice della nazionale cubana di pallavolo, in Italia da 15 anni. “I miei concittadini muoiono di fame, non ci sono medicinali, gli ospedali sono pieni, c’è il Covid-19 e l’unica parola per descrivere tutto questo è ‘schifo’” prosegue Rosa Maria Hechavarria raccontando delle difficoltà economiche e la carenza di cibo e vaccini in quelle che sono già diventate le più massicce proteste antigovernative a Cuba da decenni a questa parte.

Cuba, sit-in a Lecce contro il governo di Miguel Diaz- Canal

“La gente chiede libertà, un cambio di sistema. Da 62 anni c’è la dittatura: prima Castro, ora Diaz-Canel. Noi gridiamo la libertà, perché vogliamo esser liberi di scegliere il governo. Si scelgono loro da sempre”. Gli striscioni definiscono il presidente Miguel Diaz-Canel “un assasino” e a corredo ci sono le foto di bimbi insanguinati e dei cubani che hanno perso la vita lottando per la libertà. Una protesta ordinata, quella che si è svolta a Lecce, e che ha preso piede in più piazze d’Italia nella stessa giornata. Un unico grido di dolore che chiede la salvezza e la libertà di un popolo sotto al regime dittatoriale, ormai, da troppi anni.

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