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Venerdì, 19 Aprile 2024
Penultimi per verde attrezzato. Ok imprenditoria giovanile

Qualità della vita bambini, giovani e anziani: provincia di Lecce ancora in “affanno”

Aggiornata le classifica del Sole 24ore che prende in esame 12 indicatori per ciascuna delle tre fasce di età: fino a 10 anni, tra i 18 e 35 e over 65. Il territorio del Leccese a misura di famiglie e bambini, ma scende al 67esimo posto. Lenta risalita per le altre categorie

LECCE - Già nella fotografia scattata nella prima edizione dei dati raccolti dal Sole 24 Ore che raccontano la qualità della vita di bambini, giovani e anziani su base territoriale, attraverso 12 indicatori selezionati per misurare alcuni aspetti che influenzano la loro vita, il dato complessivo relativo a Lecce e al Salento era risultato in “affanno”.

E i nuovi dati confermano ancora un trend lento, con più ombre che luci.  Non proprio un territorio agiato per anziani e soprattutto per i giovani (anche se si recuperano almeno dieci posizioni). E forse più a portata di famiglie e bambini. Ma con una leggera flessione con il passaggio dalla 61esima, alla 67esima posizione della classifica finale dove primeggia la città di Aosta, sulle 107 città complessive e con in fondo alla graduatoria per i più piccoli (0-10 anni) la provincia di Napoli.              

Confermati 31 indicatori su 36 tra quelli selezionati lo scorso anno per documentare servizi e condizioni di vita. Come new entry debuttano la percentuale di edifici scolastici con mensa tra i 12 parametri che compongono la classifica dei bambini; le imprese che fanno e-commerce tra quelli per i giovani; la presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi tra quelli per gli anziani. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.

Le classifiche relative ai tre indicatori per fasce d’età, bambini (0-10 anni), giovani (18-35) e anziani (over 65), pubblicate la prima volta a giugno 2021 come una tappa della storica indagine di fine anno, sono state aggiornate dal Sole 24 Ore per raccontare come è cambiata la mappa del benessere in base alle “risposte” dei territori alle esigenze specifiche di tre target generazionali.

Il risultato che emerge dall’analisi del quotidiano economico è che il Salento si piazza al 67esimo posto (su 107 e in regressione di sei posizioni rispetto al 2021) per le condizioni di vivibilità per i bambini. Nella classifica generale per la qualità della vita dei giovani, che proietta in testa la provincia di Piacenza, Lecce e il Salento rosicchiano una decina di posizioni risalando sino alla 90esima, ma pur sempre nel taglio basso della graduatoria. Cagliari conquista il primato nel benessere degli anziani, che vede invece Lecce e provincia fermarsi a quota 75 in classifica generale, ma in risalita rispetto alla precedente posizione: era 91esima.

Indicatori e posizioni di Lecce e provincia

Nella classifica per il benessere dei bambini gli indicatori presi in esame sono: il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna), con la provincia di Lecce all’85esimo posto; pediatri (professionisti attivi ogni mille residenti 0-14 anni), con il 37esimo posto;  posti disponibili in asili nido (ogni 100 bambini da 0 a 3 anni) con il 54esimo posto; spazio abitativo (superficie media/componenti medi delle famiglie) con il 21esimo posto; studenti per classe (numero medio nelle scuole pubbliche), con il 62esimo posto; scuole accessibili (senza barriere fisiche, in percentuale sul totale), con il 44esimo posto.

E ancora edifici scolastici dotati di palestra, con il 14 esimo posto; giardini scolastici (metri quadri per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo) con l’87esimo posto; verde attrezzato (metri quadri per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo) con il 106esimo posto. Edifici scolastici con la mensa con l’80esimo posto. Indice sport e bambini (scuole dello sport e bambini tra 6 e 14 anni che praticano sport agonistico), con il 64esimo posto; delitti denunciati a danno di minori (ogni 10mila minori), con il 45esimo posto.

La classifica per i giovani prende in considerazione i seguenti indicatori: il saldo migratorio che piazza il territorio leccese in 54esima posizione; uno dei segnali di vitalità riguarda l’imprenditoria giovanile che attesta Lecce e provincia al 12esimo posto; così come l’e-commerce giovanile segna il 23esimo posto. Per le aree sportive 92esima posizione; per la media di amministratori comunali under 40, occupata la 66esima posizione; in merito al parametro dei canoni di locazione per giovani e studenti, 50esima posizione. Per la quota di disoccupazione Lecce e provincia ancora verso il fondo classica, al  93esimo posto, così come per il numero di laureati, con il 98esimo posto.   

E ancora il quoziente di nuzialità (rapporto tra matrimoni celebrati e ammontare della popolazione) con la 23esima posizione; sul gap affitti tra centro e periferie, occupata la 91esima posizione; per l’età media delle partorienti, 83esima posizione; per la presenza di bar e discoteche, 71esima posizione          

La graduatoria della qualità della vita per gli anziani, infine, prende in esame questi indicatori: speranza di vita a 65 anni, con il 60esimo posto; gli esposti contro l’inquinamento acustico con la 40esima posizione; la presenza di biblioteche, 88esima posizione. E ancora per i servizi di assistenza domiciliare, Lecce e provincia si attestano in 36esima posizione; per il numero di orti urbani, 80esima posizione; per il trasposto di anziani e disabili, il territorio occupa 85esima posizione; Per l’indice di dipendenza degli anziani, occupata la 68esima posizione.

Per il numero di infermieri, un discreta posizione complessiva al 22esimo posto; per il numero di geriatri invece la posizione è l’80esima, la stessa occupata per il consumo di farmaci per malattie croniche. In tredicesima posizione per il consumo invece di farmaci per la depressione e infine la 64esima per il numero di medici specialisti.           

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