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Raccolta differenziata a Lecce: nel mese di marzo sfiorato il 70 per cento

I dati comunicati nel corso della commissione Ambiente segnano un ulteriore incremento di cinque punti in più. Diminuisce la quantità di rifiuti che la città avvia in discarica o inceneritore, alleggerita anche dalla frazione dello spazzamento meccanico o manuale

LECCE - Nel mese di marzo la raccolta differenziata in quel di Lecce ha raggiunto la percentuale del 69,25 per cento. L’annuncio del risultato è stato fornito nel corso della commissione Ambiente di oggi dall’assessora Angela Valli che ha illustrato ai consiglieri comunali il percorso compiuto insieme al funzionario dell’ufficio Ambiente, Giuseppe Paladini, responsabile del procedimento.

L’ultima innovazione introdotta dal Comune capoluogo sul tema dello smaltimento differenziato dei rifiuti riguarda le cosiddette “terre da spazzamento”, ossia il risultato della raccolta effettuata con spazzamento meccanico o manuale di polveri e piccoli rifiuti su strada.

Nel mese di marzo è stata sottratta questa frazione al conferimento “tal quale”, ossia ai rifiuti urbani indifferenziati, precedentemente smaltiti in impianti di biostabilizzazione e avviati in parte in discarica in parte alla produzione di energia tramite inceneritore.

L’attivazione e autorizzazione in prossimità del territorio comunale di un impianto autorizzato a ricevere questa particolare tipologia di rifiuti, per trattarla e avviarla a successivo recupero e riciclo, ha consentito al settore Ambiente di destinarvi le terre da spazzamento della città e realizzare così un balzo avanti in termini di percentuale differenziata, guadagnando oltre 5 punti, passando dal 64 al 69,25 per cento.

spazzatrice meccanica 2-2-2

Diminuisce dunque la quantità di rifiuti che la città avvia in discarica o inceneritore: le terre da spazzamento pesano infatti 160 tonnellate al mese, e aumenta di conseguenza il trasferimento verso impianti di riciclo e riuso. Lecce consolida dunque il proprio percorso verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità indicati nel Piano per l’economia circolare 2020 dell’Unione Europea: differenziata stabilmente al 65 per cento e frazione avviata in discarica al massimo al 10 per cento entro il 2035.

Il primo obiettivo, già raggiunto, ha consentito di rideterminare il tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi, la cosiddetta "ecotassa", oggi corrispondente a 3,614 euro a tonnellata. Il secondo obiettivo vede Lecce in marcia: la città da gennaio conferisce nell’impianto di Poggiardo circa il 30 per cento della raccolta come indifferenziata, contro una media pugliese del 47 per cento.

“La città di Lecce raccoglie e differenzia sempre meglio i propri rifiuti, grazie all’impegno dei cittadini e grazie alle capacità dell’ufficio Ambiente, sempre pronto a cogliere opportunità e vantaggi in termini di una maggiore sostenibilità” dichiara l’assessora Angela Valli , “l’aumento della differenziata assicura un vantaggio fiscale per il Comune che pagherà un tributo inferiore per il deposito in discarica e un indubbio beneficio ambientale per la collettività in considerazione della riduzione dei quantitativi di rifiuti conferiti in discarica o destinati agli inceneritori. È importante comprendere che siamo una città capoluogo che rappresenta un riferimento nel Mezzogiorno d’Italia per la differenziata e le buone pratiche attivate, oltre a quelle in cantiere. Dobbiamo esserne orgogliosi e motivati a fare sempre meglio, potenziando, come faremo grazie ai bandi Pnrr i sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti”.

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