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Giovedì, 28 Marzo 2024
Un incontro nel capoluogo

Per una “regione multipolare”: la Puglia meridionale traccia una rotta

Un altro passo verso la stesura delle linee guida con cui Unisalento e le istituzioni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto vogliono definire una visione condivisa di sviluppo

LECCE – Un altro passo verso il libro mastro della Terra d’Otranto: questa mattina, nell’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, si è discusso del documento nel quale sono stati individuati i punti nodali dello sviluppo e gli obiettivi strategici delle tre province della Puglia meridionale.

La redazione è stata affidata all’Università del Salento dopo che l’Ateneo e le istituzioni interessate avevano firmato il protocollo d’intesa “Terra d’Otranto: dalle radici il futuro”, per definire una programmazione degli interventi strategici nell’area jonico-salentina scandita da un accesso efficiente e coordinato agli strumenti finanziari resi disponibili per il periodo 2021-2027.

A fare gli onori di casa il presidente della Provincia, Stefano Minerva: “Assieme al Comune di Lecce e all’Università del Salento, con i territori di Brindisi e Taranto abbiamo costruito un masterplan che restituisca ai territori una visione ed un percorso comune, per riprendere a raccontare la storia del grande Salento. Obiettivo del documento, che oggi illustriamo, è quello di avere una visione condivisa. Il confronto e l’ascolto sono elementi necessari per la stesura e la realizzazione del masterplan: si tratta di una grande opportunità storica che intendiamo portare avanti e realizzare”.

All’incontro di oggi erano stati invitati gli attori sociali ed economici del territorio salentino: ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, enti pubblici e privati.

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha sottolineato: “Quello che è importante è che le energie migliori di questi territori si sentano partecipi e coinvolte, perché il futuro non è un destino, ma è il frutto delle scelte che facciamo oggi. Ad esempio sul tema cruciale della transizione ecologica e della produzione di energia, che per noi è cruciale perché Terra d’Otranto si trovano due dei più impattanti impianti di produzione di energia da fonti fossili d’Europa”.

Il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice, ha spiegato: “La prima fase sarà quella di un’analisi del contesto territoriale (spopolamento, disoccupazione), che ha come obiettivo quella di rimettere in moto questo lembo di terra. Ci sarà una fase di consultazione, che verrà avviata la prossima settimana, con gli stakeholders del territorio e saranno definiti dei tavoli di lavoro. Il nostro obiettivo è quello di costruire un progetto che condivida una pianificazione democratica, e che veda una partecipazione attiva degli attori. Intendiamo sviluppare un modello di regione multipolare, che arricchisca la stessa regione, perché la diversità è sinonimo di ricchezza”.

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