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Vecchie certezze, nuove opportunità: gruppi criminali sempre più insider

Il traffico degli stupefacenti resta fondamentale per le attività dei clan, ma le infiltrazioni nei settori legali dell'economia sono sempre più diffuse. E su quel terreno maturano convergenze di interessi con organizzazioni più potenti

LECCE - Di semestre in semestre, le relazioni della Direzione investigativa antimafia al Parlamento, tracciano l'evoluzione del fenomeno del crimine organizzato. Passo dopo passo emerge una tendenza sostanzialmente lineare, un modello che è prevedibile perché segue una sua "logica". I sodalizi mafiosi seguono, del resto, un principio economico per eccellenza, quello dell'efficienza: ottenere il massimo con il minimo sforzo.

Questo vale anche per le realtà operanti in provincia di Lecce: undici, secondo la mappa di pagna 236 dell'ultimo rapporto, quello relativo alla seconda parte del 2020. Alcuni cognomi sono ricorrenti in più quadranti: così i Tornese che alla storica egemonia nei territori di Monteroni, Carmiano, Guagnano, Veglie, Leverano, Arnesano, Porto Cesareo, Sant'Isidoro sommano un consolidato protagonismo in quelli di Copertino - con i Caracciolo - e di Gallipoli, dove una volta dominavano i Padovano. 

Il traffico di sostanze stupefacenti resta l'attività centrale, ma sempre più diffuse e accertate sono le infiltrazioni nell'economia legale, favorite anche dalla domanda di liquidità generata dalla perdurante fase pandemica. Nel rapporto si legge, al proposito, che i gruppi criminali "dimostrano capacità di reinvestimento dei proventi illeciti ma anche di occultamento e di movimentazione dei capitali ai fini di evasione ed elusione fiscale". Un segnale inequivocabile di questa presenza pervasiva sono le cosiddette interdittive antimafia: nel secondo semestre del 2020 la prefettura di Lecce ne ha emesse 25 "quasi tutte confermate dal giudice amministrativo, al netto dell'applicazione del noto istituto del controllo giudiziario". Altra cartina di tornasole sono i provvedimenti di sequestro e confisca di società e patrimoni immobiliari. 

Anche i nomi assegnati alle operazioni delle forze dell'ordine su mandato dall'autorità giudiziaria ben rappresentano l'estrema diversificazione delle attività dei sodalizi criminali: "Free diesel" si chiama quella eseguita il 19 novembre del 2020 dalla guardia di finanza sull'asse Salento-Roma (contrabbando di gasolio agricolo, riciclaggio, autoriciclaggio, emissione di fatture false). Non solo: sempre più chiaramente emergono segni di convergenza sul territorio salentino di attenzioni da parte di organizzazioni come la camorra e la 'ndrangheta, anche oltre l'ambito turistico-ricettivo. Nel faldone di quell'inchiesta, per esempio, emerge il nome di una società con sede a Lecce - Sami srl - ricomparso nell'aprile scorso nelle carte di "Petrol Mafie", una operazione che ha messo insieme del Dia di Roma, Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria. La società sarebbe una delle tante "cartiere" attraverso le quali una potente organizzazione camorristica avrebbe evaso somme da capogiro. La finanziarizzazione dell'economia è anche questo: la creazione di spazi virtuali dove gli interessi criminali convivono a più livelli, senza calpestarsi i piedi, e con una fetta di torta per tutti, anche se in un ordine gerarchicamente regolato. 

Molto alta rimane l'attenzione investigativa nei confronti delle infiltrazioni delle pubbliche amministrazioni, come già ampiamente emerso negli anni precedenti: nell'autunno del 2020 è stata avviata la gestione commissariale del Comune di Squinzano dopo le dimissioni di nove consiglieri quando era attiva già da un mese la commissione prefettizia con il compito di valutare la permeabilità del sistema istituzionale locale rispetto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata (dalla fine di gennaio del 2021 è insediata una commissione straordinaria, su disposizione del Consiglio dei ministri). 

Proprio sul terreno del condizionamento delle attività delle amministrazioni pubbliche sta maturando una forte preoccupazione: il Piano nazionale di ripresa e resilienza, come già in passato avvenuto per i fondi comunitari, è come il miele per le api. Una dotazione finanziaria così straordinaria non può lasciare indifferenti le organizzazioni criminali.

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