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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'andamento è ciclico

Un alleato contro il Coronavirus: con il caldo l'epidemia si sgonfia

I dati del report settimanale di Asl confermano la regressione: cala ancora l'incidenza, migliora la situazione nei reparti Covid. Poco più di mille le dosi di vaccino somministrate: dopo la tregua estiva scenari da valutare

LECCE – L’anticipo dell’estate è certamente un alleato in più nel contenimento dell’epidemia di Sars Cov 2. Trattandosi, infatti, di un virus che si trasmette per via aerea, trascorrere la maggior parte del tempo in spazi aperti o ambienti arieggiati costituisce un ostacolo anche per le varianti più contagiose. Dopo aver osservato l’andamento del ciclo epidemico nei due anni precedenti, non c’è ragione di pensare che possano essere imminenti nuove ondate.

Gli interrogativi, in realtà, riguardano lo scenario autunnale: la campagna di vaccinazione per la quarta dose è praticamente al palo, dopo che già quella per la terza aveva manifestato una battuta d’arresto rispetto alla prima parte, quella della somministrazione delle due dosi per il ciclo completo. Molto dipenderà anche dall’affermazione, o meno, di nuove varianti e dalle loro caratteristiche.

Per ora il quadro è però abbastanza chiaro: diminuisce il numero delle nuove diagnosi di infezione registrate ogni settimana, quello dei casi attivi e anche quello dei ricoverati per sintomi Covid.

In provincia di Lecce, secondo il report periodico di Asl Lecce*, 2.799 sono stati gli esiti risultati positivi: le fasce di età più colpite sono quelle mediane, comprese tra i 30 e i 69 anni (1.547 casi in totale). I casi attualmente censiti dal Dipartimento di prevenzione sono 4.477 (pari a 5,6 ogni mille abitanti). Il valore dell’incidenza spiega il rallentamento: i nuovi casi sono 354 ogni centomila abitanti. Il dato della settimana precedente era di quasi 469.

Deciso miglioramento della situazione ospedaliera: gli accessi in ospedale con successivo ricovero sono stati 15 di cui due nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni, 3 in quella 70-79 anni, sette per la fascia 80-89 anni e 3 tra gli over 90. I ricoverati sono 47 a fronte dei 71 che risultavano venerdì scorso e in terapia intensiva ci sono 2 pazienti. Le dimissioni sono state 39 e 15 i decessi: 10 tra gli over 90, uno nella fascia 80-89 e due rispettivamente in quella 70-79 e 50-69 anni.

Per quanto riguarda la vaccinazione, appena 1.107 sono state le dosi somministrate: 46 prime dosi, 75 secondo dosi, 350 terze dosi e 636 quarte dosi (per i soggetti immunocompromessi, i 60-79enni in condizione di fragilità, gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali e gli ultraottantenni).

In nessuna fascia di età, con riferimento alla popolazione adulta, la percentuale di copertura della terza dose ha raggiunto quella del ciclo completo (comprende anche il monodose): nella coorte 50-59 anni si passa dal 91 percento del ciclo completo al 65 percento che ha fatto la terza dose. Questa differenza non è solo frutto di una diserzione di massa: va detto anche che una quota non trascurabile di persone ha comunque contratto l’infezione quando avrebbe potuto (o voluto) fare la dose booster.

Consulta il Report 20 maggio 2022

*Il report Asl è a cura di Fabrizio Quarta, direttore dell’Unità operativa complessa di Epidemiologia e Statistica, con la collaborazione di Angela Metallo. Elaborazione dati di Carlo Indino. Hanno contribuito alla realizzazione del report Valeria Gerardi, Ornella Guida e Donato Rollo.

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