LECCE – Dalla fine dell’estate il numero di casi attuali di infezione da Sars Cov 2 in provincia di Lecce è aumentato in maniera quasi inerziale, come dimostrano gli incrementi registrati di settimana in settimana. Non ci sono cioè indicazioni di nuove ondate anche perché l’evoluzione del virus da una parte e il rafforzamento della risposta immunitaria attraverso i vaccini dall’altra, hanno portato a un deciso cambiamento di scenario, in meglio.

Il Covid continua a essere un cliente scomodo e subdolo per le fasce più a rischio della popolazione: per le persone fragili a causa di specifiche patologie che provocano una depressione del sistema immunitario, per le persone più anziane in cui spesso le condizioni di salute sono più problematiche. Per tutti loro la somministrazione dei richiami è fortemente raccomandata dalle autorità sanitarie.

Il nuovo report di Asl Lecce* indica un’incidenza di 363 nuovi casi ogni 100mila abitanti - a fronte del valore di 342 di venerdì scorso - per un totale di casi attualmente noti al sistema sanitario pari a 4.171. L’aumento rispetto al dato precedente è di 313 unità. Il numero medio di casi in provincia è ora di 5,3 ogni mille abitanti (era di 4,8).

Gli accessi ospedalieri con successivo ricovero per sintomi Covid sono stati 35 durante gli ultimi sette giorni, con un incremento di 9 unità dei pazienti nei reparti che ora sono 87. Di questi 7 si trovano in terapia intensiva. I decessi registrati sono stati 18: 2 nella fascia di età tra 50 e 69 anni; 7 in quella tra 70 e 79; sei nella fascia 80-89 e 3 tra gli over 90.

In calo la quota di quarte dosi somministrate: sono state 2.454 mentre la settimana precedente erano state 2.929. In totale il secondo richiamo ha interessato 48.996 cittadini (il 10 percento circa di chi ha fatto la terza).

Consulta il Report 16 dicembre 2022

*Il report è a cura di Fabrizio Quarta, direttore dell'Unità operativa complessa di Epidemiologia e Statistica, con la collaborazione di Angela Metallo. Elaborazione dati di Carlo Indino. Alla realizzazione del documento ha collaborato il gruppo di lavoro composto da Valeria Gerardi, Ornella Guida e Donato Rollo.