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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Accademia, dal Consiglio di Stato seconda sentenza favorevole a Ciracì

La Sesta Sezione ha respinto un ricorso di Puzzovio che lamentava la scorretta esecuzione del precedente verdetto sulla presidenza dell'istituzione di alta formazione artistica

LECCE – Il Consiglio di Stato, rimarcando la legittimità dell'operato del Consiglio Accademico dell'Accademia di Belle Arti di Lecce, ha giudicato pienamente legittima l'indicazione di Nicola Ciracì alla presidenza del Consiglio di amministrazione dell'istituzione culturale.

Luigi Puzzovio, che era scelto nel settembre del 2019 dal ministero dell'Università e della Ricerca all'interno di una terna che comprendeva oltre a Ciracì anche Chiara Eleonora Coppola, aveva presentato nei mesi scorsi un ricorso ritenendo che non fosse stata correttamente applicata la precedente sentenza del supremo organo della giustizia amministrativa, quella che intimava al Consiglio Accademico di procedere a nuova valutazione della terna (della quale Puzzovio riteneva di dover necessariamente far parte).

Le tappe del contenzioso

Il contenzioso era stato attivato da Ciracì che, difeso dall'avvocato Alessandro Orlandini, contestava la circostanza che dal curriculum di Puzzovio non potesse desumersi il possesso di una "comprovata esperienza maturata in organi di gestione di istituzioni culturali o, alternativamente, della riconosciuta competenza nell'ambito artistico e culturale". E, in effetti, i giudici avevano rilevato, nell'iter di nomina, un difetto di istruttoria e un difetto di motivazione: in poche parole non era stato documentato né tantomeno motivato il possesso di quel particolare requisito. Va ricordato che il Consiglio Accademico, nel comunicare al ministero l'esito delle sue originarie valutazioni, si era premurato di precisare di aver fatto riferimento ai curriculum dei tre, "non avendo generale conoscenza delle loro competenze in campo artistico".

La sentenza del Consiglio di Stato aveva dunque disposto una nuova valutazione dei curriculum per la designazione di una terna all'interno della quale il ministero aveva scelto. E Puzzovio non era parte dei quest'ultima terna. L'escluso, rappresentato da Saverio Sticchi Damiani, aveva così presentato un ricorso sottolineando che il Cda non solo avrebbe dovuto valutare la stessa terna, ma avrebbe anche potuto riconoscere con adeguata motivazione la competenza in campo artistico e culturale. Inoltre si contestava il fatto che il Cda avesse operato la nuova valutazione in una composizione diversa rispetto a quella del 2019 e che la decorrenza del mandato presidenziale fosse stata fissata a partire dal gennaio scorso (data dell'atto di nomina ministeriale di Ciracì) e non dal 2019, come previsto dall'avviso pubblico.

La Sezione Sesta del Consiglio di Stato, con l'ultimo pronunciamento (pubblicato ieri) ha invece stabilito che "tutti gli atti sono stati regolarmente assunti in presenza della maggioranza dei componenti e adottate all’unanimità dei presenti come da statuto”. I giudici hanno poi respinto “la tesi secondo cui avrebbero dovuto essere consultati i precedenti componenti ‒ e finanche il precedente ministro Bussetti ‒ poiché oltre che essere sfornita di argomentazione giuridica, contrasta con il principio di continuità degli organi pubblici e della funzione amministrativa, oltre che con le previsioni statutarie”.

Le dichiarazioni del presidente e del direttore

"Ringrazio l’avvocato Orlandini e l’avvocatura dello Stato per aver difeso in maniera egregia la tesi che merito e competenza sono indispensabili per ricoprire il ruolo apicale nelle istituzioni di alta formazione artistica - ha commentato Ciracì -. Sono felice di continuare al fianco di tutta la comunità accademica l’opera di rilancio e valorizzazione della nostra università, portandola in pochi mesi fuori dal tunnel della trascuratezza amministrativa. Ha festeggiato con entusiasmo e presenze autorevoli il suo sessantesimo ed è sede nazionale del prestigioso Premio delle Arti 2022”. Il presidente ha colto l'occasione per annunciare l'intenzione di abbassare il tetto massimo della tassazione, da 2.500 a 1.800 euro e di far partire un nuovo corso di studi, Cinema e Audiovisivi. 

“Siamo soddisfatti perché oltre a sancire la correttezza e validità dell’operato dell’attuale Consiglio Accademico - ha dichiarato il direttore dell'accademia, Nunzio Fiore -, questa sentenza garantisce la continuità delle buone pratiche didattiche e amministrative che abbiamo iniziato come nuova governance. L’accademia e i suoi studenti hanno bisogno di un’amministrazione stabile per garantire servizi efficienti e la miglior formazione artistica possibile”.

Sulle vicende dall'accademia incombe però, almeno teoricamente, un altro risvolto sul piano della giustizia amministrativa: quello del ricorso presentato da Adriana Poli Bortone, che aveva presentato il suo curriculum in risposta all'avviso pubblico del 2019, ma che era rimasta esclusa dalla terna sottoposta al ministero. Il Tar di Lecce, tre settimane addietro, aveva disposto l'acquisizione dei curriculum di quattro candidati e della prova del loro deposito entro i termini prestabiliti. L'udienza pubblica è stata fissata per il 29 settembre.

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