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Intervento molto atteso

Restyling dello stadio: il trasferimento delle risorse dipende dal governo

Nel 2026 i Giochi del Mediterraneo: l'assegnazione dei 150 milioni previsti per Taranto e gli altri comuni interessati dall'evento non è stata ancora formalizzata. Lecce ospiterà le partite di calcio

LECCE – I tempi di erogazione dei 150 milioni di euro per i Giochi del Mediterraneo, e dunque anche per l’ammodernamento dello stadio di Via del Mare, dipendono dal governo nazionale e non dagli enti locali. Al proposito, un paio di settimane addietro si è tenuta una riunione a Roma alla presenza dei ministri Abodi (Sport) e Fitto (Affari Europei, Politiche di coesione, Pnrr) per avere dei chiarimenti.

Lo ha specificato con una nota il sindaco di Lecce: "Condivido la preoccupazione del presidente Sticchi Damiani sulle incertezze che registriamo per l'investimento sullo stadio previsto per i giochi del Mediterraneo del 2026 - ha detto -. Ad oggi il Comune di Lecce, individuato come soggetto attuatore dei lavori previsti, non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di assegnazione di risorse. Senza questo passaggio non è possibile avviare alcun formale procedimento”.

Tutti in attesa delle risorse dal governo

Il riferimento è alle dichiarazioni rese dal numero uno del club giallorosso a una testata giornalistica e da questa ritenute indirizzate all’amministrazione comunale. Ma già nel novembre scorso, in una conferenza stampa, Sticchi Damiani aveva parlato di piena sintonia con Palazzo Carafa sulla questione stadio. Da parte sua il primo cittadino oggi ha aggiunto: “È una situazione che è naturalmente seguita dalla Regione Puglia, dal Comune di Taranto, dal direttore generale del comitato organizzatore dei Giochi. Che è stata motivo di una riunione due settimane fa a Roma alla presenza dei Ministri Abodi e Fitto per avere chiarimenti sui tempi di erogazione dei 150 milioni di euro da parte del governo. Attendiamo novità in tal senso. Sappiamo anche che la previsione definitiva di finanziamento dovrà tenere conto di un contributo ulteriore da parte della Regione. Solo quando riceveremo ufficialmente i finanziamenti il Comune potrà valutare gli investimenti possibili sull'impianto, naturalmente sempre condividendo le necessità con l’Unione Sportiva Lecce, concessionario fino al 2031”.

In attesa di avere indicazioni certe da Roma, il sindaco ha fatto cenno anche ad altre ipotesi: “Intendo rassicurare i tifosi: questi ritardi non ci impediscono di esplorare tutte le ipotesi possibili per garantire alla città uno stadio moderno, adeguato agli standard Uefa, sostenibile, accessibile. Dal restyling, alla ricostruzione per lotti successivi dell'impianto, alla costruzione ex novo nella stessa area. Alternative che naturalmente si accompagnano a distinte opzioni di risorse necessarie, tempi di attuazione, complessità di procedimento. Che devono sempre garantire il rispetto delle leggi vigenti in materia di evidenza pubblica. Lecce ha bisogno di uno stadio moderno ed in linea con le ambizioni della società e dei tifosi. Giocando di squadra raggiungeremo questo importante risultato”.

Tribuna Est: spese previste nella Convenzione

Nell’occasione Salvemini ha ricordato anche i termini della convenzione con la quale, nel giugno 2021, la gestione dell’impianto è passata direttamente nelle mani del club: “Nel frattempo, come previsto dal contratto decennale di concessione dello stadio, l’Unione Sportiva Lecce è impegnata ad eseguire tutte le opere di manutenzione straordinaria con lavori stimati in 6 milioni e 400mila euro di cui oltre tre e mezzo già investiti nel 2019. Le spese sostenute per la Tribuna est, quindi, sono quelle programmate dalla stessa società e dalla stessa già messe a budget al momento della presentazione del piano economico finanziario sul quale si regge la concessione. In ogni caso, è stato previsto in sede di accordo che qualora dovessero rendersi necessari investimenti ulteriori tali da compromettere l'equilibrio economico finanziario della concessione, la durata della stessa dovrà essere rimodulata. Al momento è una condizione che non si è determinata perché tutto è in linea con gli impegni reciproci siglati”.

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