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Sabato, 20 Aprile 2024
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Revocati i domiciliari all’avversario politico, il sindaco: “Una buona notizia”

Salvemini, dopo la notizia del ritorno in libertà di Guido, ha posto il tema della carcerazione preventiva, della ricorrenza delle esigenze cautelari, della riforma dei termini di custodia

LECCE – Il ritorno in libertà di Andrea Guido, arrestato lo scorso aprile nell’ambito di una indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli con accuse relative allo scorcio finale della sua esperienza nel governo cittadino, all’inizio del 2017, e ora in attesa di processo, è stato commentato con sollievo, oltre che dai suoi amici e sostenitori, anche dal sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che pochi mesi dopo vinse le elezioni amministrative al ballottaggio.

Il primo cittadino, dopo aver chiarito di non aver finora parlato pubblicamente della vicenda per rispetto nei confronti degli inquirenti e perché non a conoscenza delle indagini che riguardano l’ex assessore delle due giunte guidate da Paolo Perrone, ha dichiarato: “Oggi prendo parola per ricordare che la custodia cautelare è un provvedimento di restrizione della libertà personale disposta nei confronti di persone presuntamente innocenti e che non hanno ricevuto una condanna definitiva. Che può ricorrere solo in casi eccezionali: possibile reiterazione del reato, pericolo di inquinamento delle prove, ipotesi di fuga.  Fattispecie che nel caso di Andrea Guido, indagato per una presunta tangente incassata nel 2017, a mio avviso non ricorrevano: non c'era concreta possibilità di reiterare il reato o inquinare le prove non essendo più assessore in carica; così come remoto il possibile pericolo di fuga all'estero”.

Salvemini ricorda che la vicenda di Guido è comune a quella di tanti altri. Le statistiche dicono che un detenuto su cinque non ha ricevuto alcuna condanna in tribunale: “Un tema enorme che impone da tempo una riflessione sulla questione della tutela dei diritti e delle libertà, dell'affollamento delle carceri, dell'innocenza processuale di un detenuto su due sottoposto a misura cautelare. E una conseguente riforma dei termini della custodia cautelare da tempo invocata da più parti per le conseguenze devastanti che tali provvedimenti generano talvolta sulla vita di cittadini”.

Rispetto infine, alla possibilità di una revoca del provvedimento di sospensione dalla carica di consigliere, il sindaco chiosa: “Non so se e quando Andrea Guido potrà tornare a sedersi in consiglio comunale, dove è uno dei miei più accesi avversari politici. Sapere che adesso potrà difendersi da libero cittadino è oggi per me una buona notizia”.

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