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Riapre il mercato di Settelacquare. Il sindaco: "Non ci sono focolai nelle scuole"

Il sindaco annuncia la ripartenza della vendita al dettaglio, dopo l'esito dei tamponi sugli operatori. E per Natale mette le mani avanti: "Inutile illudersi, non sarà come gli altri. Oggi serve un sacrificio"

LECCE - Sono poco meno di 200 i casi di Covid-19 nella città di Lecce. Al dato di 194, comunicato nel tardo pomeriggio di oggi dal sindaco,  Carlo Salvemini e aggiornato alla tarda serata di ieri, si devono infatti aggiungere i tamponi risultati positivi nelle ultime ore e non ancora definitivamente registrati. L'incremento sarebbe comunque minimo.

Da Palazzo Carafa il sindaco, nella finestra informativa che ha in questa fase cadenza settimanale, ha illustrato il contesto cittadino: per prima cosa ha comunicato la riapertura, da domani, del mercato alimentare di Settelacquare, che era stato provvisoriamente chiuso dopo l'accertamento della positività di tre operatori (asintomatici) all'esito di uno screening su tutti i commercianti presenti nella struttura. In prima battuta era stata riscontrata l'infezione in un addetto all'apertura e alla chiusura del mercato. Il Dipartimento di Prevenzione della Asl, dopo un'ulteriore tornata di tamponi, ha autorizzato la ripartenza delle attività. Intanto il sistema di accesso ed uscita è stato rinforzato in modo da evitare la possibilità di assembramenti. 

Un nuovo giro di test sarà effettuato in settimana presso il Campo Panareo, che si trova in quarantena dopo l'emersione di 27 positività nella comunità di etnia Rom (tra i primi casi quello di una donna, poi deceduto al "Vito Fazzi"). 

Salvemini ha spiegato che non ci sono focolai riconducibili alle scuole cittadine e che le chiusure disposte per alcuni casi registrati tra primarie e secondarie di primo grado sono iniziativa dei dirigenti scolastici, a titolo precauzionale. Il sindaco ha infine risposto ad alcune sollecitazioni volte all'interdizione di strade e piazze del centro, frequentate soprattutto dai giovani: al momento non ci sarebbero gli estremi, dati alla mano, per provvedimenti più restrittivi (e motivati con relazione della Asl) di quelli già vigenti. Il primo cittadino ha però aggiunto che il monitoraggio gestito dal Comitato per l'ordine e la sicurezza è costante e che per i prossimi giorni non si esclude l'adozione di misure più rigide qualora i numeri iniziassero a prendere una consistenza diversa : "Siamo pronti a intervenire, perché il quadro epidemico è sempre in evoluzione, come dimostrano gli stessi provvedimenti del governo". 

Infine Salvemini ha parlato delle festività natalizie, dicendo chiaramente che non si può immaginare una situazione di normalità: "Non sarà un Natale normale, perché viviamo un tempo straordinario: inutile illudersi di organizzare cenoni, feste, attese di mezzanotte per Capodanno. Non ce lo potremo consentire qualunque sarà l'andamento epidemiologico. Quello che dobbiamo dirci, guardandoci negli occhi, è che il sacrificio che facciamo oggi è fondamentale per garantirci i Natali che verranno".

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