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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Parabita

Rifiuti speciali invadono campagne e collina. La denuncia di Italia Nostra

Nuove segnalazioni dell’associazione ad istituzioni e nuclei ambientali delle forze dell’ordine sulla situazione in agro di Parabita. Carabinieri forestali e polizia locale hanno già individuato alcuni dei responsabili dell’abbandono illecito

PARABITA - Carabinieri forestali e agenti della polizia locale sono già all’opera da tempo per contrastare il malvezzo dell’abbandono dei rifiuti nelle campagne e sulla collina di pregio del territorio di Parabita. E in taluni casi si è già risaliti ai responsabili e si è provveduto ad elevare anche le relative sanzioni.

Ma la situazione non è ancora del tutto sotto controllo e debellata così come documentato e segnalato alle istituzioni territoriali e ai nuclei ambientali delle forze dell’ordine anche dalla Sezione Sud Salento di Italia Nostra.   

Il rilevante abbandono e anche la combustione dei rifiuti speciali, derivanti da apparecchiature elettroniche e ad alto rischio di tossicità, continuano ad essere riversati e bruciati in varie zone della collina parabitana.

“Nel prosieguo delle attività di perlustrazione del territorio salentino abbiamo riscontrato, anche a seguito di segnalazioni pervenuteci” riferisce il presidente di Italia Nostra, Marcello Seclì, “che la collina di Parabita è divenuta da qualche tempo il luogo privilegiato per smaltire abusivamente rilevanti quantità di rifiuti speciali e tossico-nocivi che in molti casi sono stati dati alle fiamme causando pericolose esalazioni e un rilevante ed irreversibile inquinamento del suolo e della falda freatica”.

Da una stima effettuata l’associazione ha quantificato oltre una ventina di cumuli di rifiuti di varia tipologia e consistenza, alcuni contigui tra loro, dove sono presenti una gran quantità di rifiuti elettronici (Raee), nonché lastre di cemento-amianto frantumate, residui di solventi, pneumatici, guaine, resti di lavorazioni ed inerti.

“Riteniamo doveroso dare atto al comando della stazione Carabinieri Forestali di Gallipoli per l’attività di perlustrazione del territorio effettuata di recente” aggiunge Marcello Seclì, “cui la Sezione Sud Salento ha concorso nel segnalare alcuni siti in cui sono stati smaltiti detti rifiuti, individuando, tra l’altro, alcune delle persone responsabili che sono state deferite all’autorità giudiziaria. L’abbandono così diffuso di rifiuti pericolosi, oltre ad essere particolarmente preoccupante sotto l’aspetto ambientale” conclude il presidente di Italia Nostra, “concorre ad aggravare le condizioni di uno dei tratti più suggestivi delle Serre salentine, territorio già gravato da numerose emergenze, cementificazione da seconde case, impianti tecnologici invasivi e ad alto rischio sanitario e infrastrutture particolarmente invasive, che necessità di specifici interventi di risanamento e riqualificazione paesaggistico e ambientale”.

Per tale situazione l’associazione ambientalista ha inteso sollecitare istituzioni e forze dell’ordine, ognuna per le proprie competenze, all’adozione dei necessari provvedimenti per l’individuazione di ulteriori siti inquinati e il risanamento delle aree inquinate, addebitando i relativi costi della rimozione e dello smaltimento ai responsabili, nel caso siano individuati. In più mettere in atto sistematici piani di controllo del territorio, sia attraverso appropriati sopraluoghi, sia con la collocazione di apparecchiature di controllo e predisporre progetti di risanamento e riqualificazione in modo da accedere a programmi di finanziamento nell’ambito del Recovery Plan, dei fondi strutturali e di altri provvedimenti regionali e nazionali. 

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