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San Cataldo, rimosso il chiosco “Il Molo”. In corso il procedimento penale

Sequestrato nel 2018, era stato realizzato nei pressi del faro. Alla base una concessione del 2014 assegnata senza bando. Sul piano della giustizia amministrativa il caso è stato già risolto a favore delle ragioni del Comune

SAN CATALDO (LECCE) – Un altro pugno nell’occhio cancellato dal lungomare di San Cataldo. Dopo la demolizione, a luglio, dell’immobile noto come Wind Surf, proprio al confine con la porzione di marina che ricade nella competenza di Vernole, l’amministrazione comunale di Lecce prosegue sulla via del ripristino del paesaggio con la rimozione del chiosco denominato “Il Molo”, nei pressi del faro e del tratto di arenile dove un tempo sorgeva il lido Salapia, anche quello demolito. Le operazioni sono partite questa mattina.

“Questo episodio – ha spiegato il sindaco - si iscrive in una vicenda che ha visto la nostra amministrazione negare la proroga di un permesso a costruire teso al mantenimento della struttura e rilasciato in passato su una concessione demaniale assegnata nel 2014 senza procedura di evidenza pubblica e al di fuori di ogni pianificazione costiera comunale”.

Il chiosco - un prefabbricato di 40 metri quadrati con annessa pedana di 110 metri - è stato oggetto di un contenzioso amministrativo, risolto definitivamente a favore del Comune nel gennaio scorso, mentre un procedimento penale è ancora in corso. Sono nove le persone rinviate a giudizio, tra queste l’ex assessore Luca Pasqualini e Vincenzo Gigli, all’epoca dei fatti presidente della commissione Paesaggio del Comune. Rispondono, vario titolo, dei reati di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione e tentata truffa.

Sul litorale si concentrano diverse iniziative dell’amministrazione comunale: quella più strategica è la redazione del Piano delle coste, arrivato ad approvazione, ma oggetto di ricorsi da parte di alcune associazioni di operatori balneari che con la giunta hanno ingaggiato una sorta di braccio di ferro, come testimonia la vicenda dell’illegittimità della proroga delle concessioni al 2033, che gli imprenditori rivendicavano e che il Consiglio di Stato, in adunanza plenaria, ha stroncato con una sentenza del novembre del 2021.

Sulla questione il sindaco è tornato anche oggi: “L’amministrazione è al lavoro per la redazione dei nuovi bandi per le nuove concessioni previste nel Piano, tra cui chioschi ecologici ben inseriti nel paesaggio, per garantire nuovi e diversificati servizi sulla nostra costa.  Anche sul Piano delle Coste dovremo affrontare i ricorsi al Tar già presentati da alcune associazioni dei concessionari balneari, ma siamo fiduciosi della bontà delle nostre ragioni e argomenti”.

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