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Riqualificazione di via Trinchese: approvato il progetto per il primo tratto

L'intervento nel tratto tra via Cavallotti e piazza Mazzini prevede pavimentazione in pietra locale, sedute, fioriere e nuovi stalli per i mezzi di cittadini con disabilità. Gran parte delle risorse viene dalla monetizzazione degli oneri del trasferimento di “Zara” nell'ex Ariston

LECCE – La parte di via Trinchese compresa tra viale Cavallotti e piazza Mazzini sarà più facilmente accessibile per le persone con disabilità, più sicura e più vivibile. È stato approvato oggi dalla giunta comunale il progetto definitivo della riqualificazione, redatto dall’architetto Anna Maria Sergi insieme alle colleghe che fanno parte del Laboratorio Comunale per l’Accessibilità (Dora Uricchio, Monica Bercigli e Francesca Raimondi).

Il tratto interessato dall’intervento è lungo 150 metri e ricade nell’area in cui i tecnici, insieme alle associazioni di volontariato, hanno già rilevato le barriere architettoniche e le criticità: è un vero e proprio corridoio urbano che, nonostante la pedonalizzazione, ha conservato l’aspetto originario, ponendo quindi dei problemi di fruibilità soprattutto per le categorie più fragili (anziani, persone con disabilità) e di sicurezza.

L’attuale strada verrà riorganizzata con tre fasce di percorrenza, individuabili ciascuna da una differente pavimentazione in pietra locale: al centro la fascia per i pedoni ma anche per i mezzi di emergenza e autorizzati, poi una fascia contigua alle attività commerciali per favorire la sosta davanti alle vetrine e, infine, una terza fascia con panchine (e verde) disposte in maniera da non interferire con i flussi dei passanti. Con questi accorgimenti ci si propone di rendere via Trinchese più attrattiva e ridurre anche l’isola di calore che oggi viene accentuata dall’asfalto e dalla mancanza di zone d’ombra.

Per migliorare la sicurezza dei pedoni, ma anche la visibilità reciproca tra chi procede in auto e chi a piedi, le intersezioni con via Filzi e via Liborio Romano saranno simili a dossi artificiali. In prossimità di questi incroci saranno realizzati quattro nuovi stalli per le auto di persone con disabilità e saranno disegnate delle isole di sosta, cioè dei punti in cui fermarsi senza ritrovarsi nella calca. Le sedute saranno ombreggiate per mitigare il calore estivo grazie al posizionamento di fioriere con piantumazione di alberi ed una fontana di acqua potabile. Saranno posizionate anche rastrelliere per il parcheggio delle biciclette.

Altro obiettivo dell’intervento è quello di favorire la coerenza con altri interventi di riqualificazione, come il recupero delle aree contermini al Castello Carlo V, di cui è stato avviato nei giorni scorsi il primo cantiere. I lavori saranno finanziati con risorse per circa 580mila euro, in gran parte frutto della monetizzazione degli standard urbanistici legati al trasferimento della sede di “Zara”.

Via Trinchese 1

“Con questo progetto sarà finalmente riconosciuto a via Trinchese il suo valore e la sua importanza – ha spiegato il sindaco, Carlo Salvemini –. Rimuovere da essa ogni barriera architettonica, dotarla di una pavimentazione idonea al contesto, di elementi di comfort e verde, di panchine e attrezzature farà felici tanti cittadini, leccesi e non solo. Questa via si trova su un asse che ha visto in questi anni, e vedrà ancora nei prossimi, il recupero di grandi edifici, come l’ex Ariston, ora Zara, il Palazzo del Banco Di Napoli, le ex Stimmatine, in un virtuoso percorso che tiene insieme la riqualificazione degli spazi pubblici a beneficio di tutti, il recupero del valore architettonico degli edifici a beneficio della bellezza della città, la creazione di nuove imprese, opportunità economiche, lavoro. L’obiettivo dell’amministrazione è proseguire con la riqualificazione fino all’Apollo”.

Il primo cittadino ha poi rivolto un ringraziamento a tutte le componenti dell’amministrazione coinvolte nel progetto: “Questo progetto, inoltre, rappresenta un simbolo perché è frutto della collaborazione tra i settori, senza la quale non sarebbe stato possibile. Il settore Urbanistica, grazie al quale sono stati monetizzati gli standard della riqualificazione dell’ex Ariston, ottenendo le risorse necessarie la sua realizzazione, il settore Lavori Pubblici che ha curato la progettazione, il settore Welfare che ha garantito al Laboratorio comunale per l’Accessibilità la collaborazione con il tessuto delle associazioni che hanno contribuito al rilevamento delle barriere, il Consiglio comunale che ha accompagnato tanto il percorso dell’area pilota quanto le varianti urbanistiche che hanno creato le condizioni perché la rigenerazione degli immobili potesse avvenire. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a quest’opera che la città attendeva da tanto tempo”.

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