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Il parere dell'esperto

Rottamazione delle cartelle esattoriali: come funziona e quando non conviene

Il 30 aprile 2023 scadranno i termini per presentare la domanda per accedere alla misura. Non a tutti, però, è conveniente proporla. L'analisi dell'avvocato Antonio Maria Manco, di Metodo Legale

LECCE - Da alcune settimane è prevista la possibilità, per i contribuenti in difficoltà a causa di debiti fiscali e contributivi, di accedere alla Rottamazione-quater delle cartelle esattoriali. La misura scadrà il prossimo 30 aprile e rappresenta un'occasione utile per molti cittadini. Ma non per tutti. In alcuni casi, la rottamazione può avere controindicazioni. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Antonio Maria Manco, di Metodo Legale.

Avvocato, in cosa consiste la Rottamazione delle cartelle?
"Con la legge 197/2022 (Bilancio 2023) è stata prevista la possibilità di definire i debiti con il fisco, Inps ed enti locali, che siano stati affidati ad Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Il contribuente può quindi estinguere i propri debiti tributari senza dover anche corrispondere gli interessi iscritti a ruolo, gli interessi di mora, le sanzioni, e l’aggio di riscossione.
È la quarta volta, in pochi anni, che viene prevista una misura di questo tipo. Rispetto al passato, però, esistono alcuni vantaggi. Fra questi, il principale è quello di poter rateizzare gli importi fino a cinque anni. Nelle precedenti Rottamazioni i termini erano infatti pari a circa due anni.
Alla data del 31 marzo 2023, inoltre, saranno automaticamente annullati i debiti fino a mille euro, che risultano affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Per gli enti diversi dalle amministrazioni statali (per esempio i Comuni), lo stralcio automatico sarà per l’importo residuo relativo solo a interessi e sanzioni (esclusa dunque la quota capitale), sempre fino a mille euro."
Quali sono i principali problemi in caso di proposizione della domanda di Rottamazione delle cartelle?
"Va ricordato che la domanda comporta l'interruzione dei termini di prescrizione dei debiti fiscali e contributivi. Ciò significa che, nel caso in cui le cartelle si riferiscano a debitorie piuttosto risalenti nel tempo (5 o 10 anni, a seconda del tipo di debito), le stesse non potranno più essere contestate, in caso di rottamazione, perlomeno con riguardo alla prescrizione dei crediti. 
Inoltre, chi procede alla richiesta di rottamazione deve rinunciare alla contestazione delle cartelle per via giudiziaria e ad abbandonare eventuali giudizi pendenti."

L'avvocato Antonio Manco-6
Chi aveva già in corso la rateizzazione ordinaria cosa deve fare?
"Se esistono i presupposti per la rottamazione, potrebbe valere la pena sospendere i pagamenti.
Infatti, eventuali pagamenti effettuati su debiti potenzialmente rientranti nella Rottamazione-quater o nel saldo e stralcio delle cartelle under 1000 euro resteranno acquisiti dal fisco e non saranno restituiti ai contribuenti. 
La Rottamazione appare per molti contribuenti un’ottima opportunità. Esistono casi in cui non conviene?
"La Rottamazione delle cartelle esattoriali, in effetti, può non essere conveniente per tutti. 
Problemi si pongono soprattutto nel caso di debiti tributari molto consistenti, che risultino sproporzionati rispetto alle possibilità economiche del contribuente.
In tali casi, anche in presenza di un consistente “sconto” da parte dell’Agenzia, il cittadino può comunque trovarsi nell’impossibilità di affrontare rate troppo onerose per le sue effettive capacità reddituali. Normalmente, si trovano in tale difficile situazione quegli imprenditori e quei professionisti che si sono arretrati negli anni con il pagamento di imposte e contributi previdenziali e oggi non sono comunque nelle condizioni di recuperare il terreno perduto. Per costoro, dunque, anche questa Rottamazione-quater rischia di rimanere l’ennesima occasione perduta."
La nuova legge sulla definizione agevolata non prevede nulla per venire in contro a situazioni di questo tipo?
"Sfortunatamente no. Al contrario di quanto è avvenuto nel recente passato (con la Rottamazione-ter), non è previsto alcun 'saldo e stralcio' delle cartelle che sia parametrato al reddito Isee del singolo contribuente. Ciò significa che, questa volta, le imposte e i contributi arretrati andranno comunque pagati per intero."
Esistono soluzioni alternative alla Rottamazione?
"Certamente sì, ma richiedono normalmente il pronunciamento di un giudice. 
La legge, infatti, consente ai soggetti sovraindebitati – cioè a coloro che non sono in grado di pagare le proprie esposizioni debitorie in base alle loro sole forze economiche – di ridurre, talvolta in maniera consistente, i debiti, compresi quelli tributari. 
In tali casi il risanamento dei debiti sarà su misura di contribuente.
Per le imprese maggiori esiste, poi, lo strumento della cosìddetta transazione fiscale, grazie alla quale è possibile intraprendere un percorso di ristrutturazione dei debiti tributari mediante il coinvolgimento diretto di Agenzia delle Entrate e Inps all’interno di un piano che consenta di salvaguardare posti di lavoro e di rilanciare l’attività aziendale evitando la liquidazione".  

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