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La scuola riapre, ma non per tutti: casi positivi impongono chiusure

Sanificazione all'istituto comprensivo "Ammirato-Falcone" che per tutta la settimana rimarrà vuoto. Le lezioni in aula sono generalmente riprese, ma i tassi di assenza non sono marginali

LECCE - Cancelli chiusi in tutti i plessi dell'istituto comprensivo "Ammirato-Falcone": due positività emerse nei giorni scorsi hanno determinato una serie di isolamenti fiduciari che hanno reso impossibile il ripristino delle lezioni in presenza, prevista per oggi in tutte le primarie e scondarie di primo grado della regione. Una prima breve comunicazione sul sito della scuola aveva riferito della necessità di sanificare in data odierna i locali, con l'annuncio di ulteriori aggiornamenti su data e modalità di ripresa delle attività in presenza.

Nel pomeriggio, in effetti, è stata pubblicato il provvedimento che dispone la sospensione delle attività in presenza fino al termine della settimana: con due positività - di una docente della scuola di infanzia e della dirigente scolastica - e con 18 docenti, sei assitenti amministrativi, un funzionario di segreteria e otto collaboratori scolastici in quarantena perché contatti stretti, seppur negativi al tampone fatto il 7 novembre, la scuola non è in condizione di assicurare i servizi in presenza.

Non è un caso isolato, quello dell'Ammirato-Falcone: nei giorni scorsi, da vari comuni della provincia, sono giunte notizie di situazioni simili, cioè di chiusure di varia durata motivate dal alcune catene di contagio emerse. 

Intanto prosegue il confronto acceso in corso tra la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, e il presidente della Regione, Michele Emiliano, con tanto di suddivisione tra "tifoserie": la prima chiede l'applicazione delle previsione del Dpcm e cioè lezioni in aula nelle primarie e scondarie di primo grado (salvo che nelle regioni "rosse" dove la didattica a distanza si estende dal liceo alla seconda media), il secondo ha stabilito per ordinanza, dopo che il Tar Puglia aveva sospeso gli effetti di un suo primo provvedimento, più restrittivo, che siano i genitori a scegliere se avvalersi dell'una o dell'altra modalità, invitando comunque le famiglie ad attendere un eventuale rallentamento dell'epidemia prima di rimandare i propri figli in classe.

Come in una messa a fuoco, tanto più si chiariscono i dettagli della questione, tanto più emerge la complessità di una situazione che non si può liquidare con la contrapposizione tra bianco e nero. Sia tra i docenti che tra i genitori, infatti, ci sono punti di vista spesso divergenti: per esempio, si allarga di ora in ora l'adesione al gruppo Facebook "Genitori pugliesi favorevoli alla Dad" e del resto dagli istituti giungono segnalazioni di tassi di assenza non marginali.

D'altra parte per gli insegnanti la didattica mista (lezioni in classe, didattica a distanza) pone delle questioni non facili da risolvere perché il metodo di insegnamento è diverso e differenti sono le dotazioni di infrastruttura tecnologica dei vari istituti (il wireless è disponibile per tutti i docenti che in aula devono ricorrere alla didattica mista?), 

Proprio dall'Ammirato-Falcone giunge una richiesta da Tiziana Muraglia, che insegna nel plesso della secondaria, rivolta al presidente della Regione: "Il docente, assolutamente consapevole di tutto ciò, oltre che dei problemi e dei principi che hanno ispirato la necessità delle differenti didattiche, deve pertanto assolutamente essere messo in grado di poter adempiere alle proprie mansioni nel pieno della sua professionalità, sia dal punto di vista dei supporti tecnologici forniti dalla scuola, sia mediante la possibilità di diversificare l'ambito in cui espletare tale mansione, non potendo nei fatti sussistere, al contempo, due sistemi differenti e talvolta antitetici di insegnamento, nella applicazione pratica della cosiddetta didattica mista. Per fare un banale esempio, è come se si chiedesse ad un insegnante di parlare in italiano ed in inglese: un docente è senz'altro in grado di farlo, ma sicuramente non sovrapponendo e mescolando i due linguaggi, come ugualmente un conducente non può pilotare una automobile e un motociclo contemporaneamente. Cambiano le forme di didattica, e nel passare dall'una all'altra è inevitabile che la porzione di classe dell'una resti scoperta nella lezione mentre ci si dedica all'altra. Appare necessaria ed inevitabile, pertanto, una netta distinzione e separazione tra l'attività in presenza e l'attività a distanza, quanto meno nell'ambito della stessa ora di lezione e/o della stessa classe".

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