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Giovedì, 25 Aprile 2024
Assessorato all'Urbanistica

Sedie e tavolini all'esterno, quinta proroga: “Ma serve una leale collaborazione”

In linea con le disposizioni nazionali, altra deroga al regolamento su arredi e dehors, ma le verifiche degli uffici hanno comunque fatto emergere diverse situazioni di irregolarità

LECCE - Per la quinta volta dall'inizio della pandemia l'amministrazione comunale, seguendo le disposizioni nazionali, ha prorogato fino al 30 giugno la deroga dell'efficacia del regolamento sull'arredo urbano dello spazio pubblico per attività stagionali e continuative e i dehors.

Si tratta di un pacchetto di agevolazioni che consentono di ridurre la documentazione necessaria per l'ampliamento della superficie di somministrazione all'esterno, la semplificazione nella richiesta di rilascio di nuove autorizzazioni, l'incremento delle superfici di occupazione del suolo pubblico con tavolini e sedie, con la possibilità di usare gli spazi pubblici disponibili e i parcheggi, a pagamento e non. In pratica chi ha già ricevuto il permesso per occupazione di suolo pubblico in deroga non deve presentare alcuna nuova richiesta. Coloro che lo fanno ex novo, invece, si devono attenere alle previsioni del regolamento.  Dall'ottobre del 2020, data della prima deroga, a oggi sono 496 i permessi rilasciati, 391 dei quali per pubblici esercizi e 105 per attività artigianali o esercizi di vicinato.

Nell'occasione di questa ulteriore proroga, l'assessora alle Politiche Urbanistiche, Rita Miglietta ha voluto chiarire che in nessun caso si può immaginare di derogare anche agli obblighi di legge: “Queste agevolazioni - ha dovuto spiegere l'esponente del governo cittadino - sostengono giustamente le attività economiche, ma non possono, in nessun modo, significare il mancato rispetto dei titoli autorizzativi, non solo per garantire il decoro dello spazio pubblico e il diritto di tutti a condividerlo, penso ai residenti in particolare, ma anche perché alle agevolazioni si deve accompagnare una leale collaborazione. Diverse sono le situazioni di reiterato mancato rispetto delle regole che sottopongono gli uffici, già fortemente sottodimensionati, a inutili stress e si profilano anche come una scorrettezza nei confronti dei tanti operatori che al contrario le regole le rispettano”.

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