Sanzionata durante il primo lockdown mentre fa footing: giudice accoglie il ricorso

LECCE – Accolto il ricorso di una giovane podista, destinataria di una ingiunzione di pagamento per una presunta violazione del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri durante il primo lockdown. Lo ha stabilito una sentenza emessa nella giornata di oggi dal giudice di pace Anna Loretana Specchia, che ha dichiarato illegittima e nulla la sanzione durante l'attività motoria nella zona archeologica di Roca, la marina di Melendugno.

Tutto è partito l’8 aprile dello scorso anno, qualche giorno prima di Pasqua, nei pressi della Grotta della Poesia, sulla litoranea che collega Torre dell’Orso a San Foca. Un quarto d’ora dopo le 16 la donna era stata fermata da due pattuglie dei carabinieri della compagnia di Lecce e poi multata per aver violato, presuntivamente, l’obbligo di limitazione alla circolazione delle persone all’interno del comune senza un valido motivo, mentre faceva running.

In compagnia del proprio compagno, ma distanziati, la donna stava peraltro anche raccogliendo dei rifiuti dalla spiaggia vicina. Ma il luogo di domicilio della coppia si trovava a circa un chilometro e mezzo dal luogo del controllo ed era scattata la sanzione.  Difesa dall’avvocato Giuseppe Calogiuri del Foro di Lecce, la protagonista della vicenda ha presentato ricorso. Il giudice ha dato atto della scarsa chiarezza dei vari divieti conseguenti a una serie di norme e atti amministrativi che si sono succeduti nel primo periodo dell’emergenza sanitaria” precisando che quei provvedimenti avrebbero dovuto imporre “una ragionevole cautela da parte delle autorità cui era demandato l’accertamento delle violazioni”.