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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Rssa di Soleto, il responso dei tamponi rassicura: non c'è un nuovo focolaio

La struttura era stata trovata con un paio di operatori positivi. Due anche i casi indeterminati, ma sotto controllo. Sui generis la vicenda dell'anziana ora di nuovo negativa: altre analisi in corso

LECCE – Eccezion fatta per due esiti giudicati indeterminati, con test, quindi, in un caso specifico da ripetere (riguarda un operatore, già posto in isolamento), sono praticamente risultati tutti negativi i tamponi effettuati per la ricerca del Covid-19 fra dipendenti e ospiti della residenza socio sanitaria Giovanni Paolo II di Soleto. I due casi incerti, comunque, non destano particolari apprensioni nell’Asl di Lecce.

Insomma, sembra davvero scongiurato il pericolo di un nuovo focolaio nel comune griko, già profondamente provato e turbato, e che ha quindi accolto con un sospiro di sollievo la notizia, dopo aver vissuto la devastante situazione che ha colpito l’altra struttura locale, La Fontanella. Tutto, dunque, resta per ora circoscritto a due singoli casi conclamati, un operatore socio sanitario e un infermiere, risultati positivi nei giorni scorsi, asintomatici e, ovviamente, in quarantena.

Il sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato, è stato raggiunto intorno alle 17 di oggi da una comunicazione via mail dell’Asl di Lecce riguardante l’esito dell’esame. Già ieri, comunque, il Servizio di igiene e sanità pubblica aveva rassicurato sul fatto che fossero “stati adottati i provvedimenti necessari per circoscrivere la situazione e sono in corso tutte le attività di sorveglianza epidemiologica”.

Da ricordare che gli anziani ospiti della struttura sono in tutto 54 (fra cui una donna, già positiva e poi negativa e guarita, con esito ancora indeterminato, ma le cui condizioni non destano preoccupazioni, secondo quanto riferiscono fonti ufficiali dell’Asl), mentre gli operatori, compresi gli amministrativi e il medico responsabile, in tutto 32. Di cui, appunto, 29 negativi e un indeterminato.

Ma com’è arrivato il contagio, anche se evidentemente non in maniera invasiva, nella residenza Giovanni Paolo II? Come si era detto ieri, tutto potrebbe essere stato innescato – ovviamente in maniera involontaria - da una donna di 94 anni, della zona di Collepasso, inizialmente residente ne La Fontanella.

Durante il picco che ha colpito la struttura, a marzo, e che ha portato, purtroppo, al decesso di tanti anziani, è stata curata al Reparto infettivi del Vito Fazzi di Lecce. Risultata poi negativa ad altri tamponi, è successivamente poi stata rilevata nuovamente la positività. Ma, nel frattempo che arrivasse quest’altro esito, era stata dimessa e trasferita presso il Giovanni Paolo II. Ora, si trova in osservazione al Santa Caterina Novella di Galatina.

Ma questa è, appunto, solo un’ipotesi. Si tratta, infatti, di una situazione molto più complessa, un caso quasi sui generis. Stando alle ricostruzioni più dettagliate dell’Asl di Lecce, infatti, la donna è risultata positiva il 1° giugno, dopo quattro tamponi negativi. Tuttavia, la negatività al virus è di nuovo emersa nei due tamponi successivi, effettuati il 4 e il 5 giugno.

“Considerando la rarità e la peculiarità del caso, per stabilire la presenza del virus completo e vitale oppure la presenza di sole particelle del materiale genetico del virus, la signora è stata sottoposta a ulteriore tampone che è stato inviato all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata con sede a Foggia”, spiegano dall’Asl di Lecce. “L’Istituto - concludon dall'Asl - provvederà a effettuare una coltura su terreno cellulare e qualora il virus dovesse essere isolato si valuterà la possibilità di effettuare un confronto con i tamponi positivi delle settimane precedenti”.

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