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Svolta per i precari della sanità

Stabilizzazione degli operatori socio sanitari: sbloccata la procedura di assunzione

Con deliberazione della giunta regionale via libera alla copertura di seimila posti in tre anni. Il monito dell’avvocato Quinto: “Ora verificheremo le modalità attuative e tempistiche ma basta ritardi”

LECCE – Passo importante nell’ottica della stabilizzazione degli operatori socio sanitari: la giunta regionale pugliese, infatti, ha adatto una delibera con cui ha sbloccato le procedure di assunzione del personale necessario al l funzionamento delle Asl, autorizzando la copertura di seimila posti in tre anni.

Dell’annosa vicenda della stabilizzazione del personale si discute da tempo e tra rinvii e ritardi, non sono mancate in questi mesi forme di protesta da parte dei lavoratori con un contratto precario o in scadenza.

La “svolta” viene salutata con soddisfazione dall’avvocato Pietro Quinto, che si è occupato della difesa di oltre cento operatori socio-sanitari per le Asl di Lecce e Brindisi, a fronte della inadempienza delle aziende sanitarie e della stessa Regione Puglia rispetto all’obbligo derivante dalla legge Madia del 2017 per la stabilizzazione del personale precario che avesse maturato, dal 28 agosto 2015, almeno 3 anni di servizio anche non continuativi.

Nonostante il tempo trascorso e la ricognizione effettuata dalle Asl, le procedure di stabilizzazione non sono state completate e questo ha innescato una serie di ricorsi al giudice del lavoro e al Tar oltre alle formali diffide, formulati dall’avvocato Quinto a tutela dei propri assistiti. In alcune circostanze, il giudice del Lavoro di Lecce aveva già ordinato all’Asl di definire le procedure già attivate.

“Per effetto della deliberazione della giunta regionale – dichiara Quinto – si aprono nuove prospettive. In particolare, è stata finalmente riconosciuta la prevalenza delle procedure di stabilizzazione del personale con l’anzianità di servizio prevista dalla Legge. Fino ad oggi, infatti, si era data priorità alle assunzioni a mezzo di scorrimento delle graduatorie esistenti. La qual cosa aveva dato luogo al contenzioso giudiziario ma altresì ad una formale diffida alla Regione Puglia notificata il 19 maggio”

Come spiega ancora l’avvocato, la delibera regionale rappresenta un primo passo in quanto “occorrerà verificarne le modalità attuative e soprattutto la tempistica”: “Ciò – afferma – perché, ed è questa la ragione dell’urgenza, il personale precario delle Asl, pur avendo maturato l’anzianità per la stabilizzazione, in molti casi, per la scadenza del termine degli incarichi temporanei, è stato licenziato e si trova senza lavoro”.

Una situazione che va esattamente contro lo spirito e il significato giuridico della Legge Madia, confermata dalla legge finanziaria del 2021: “Sicché – conclude Quinto – ulteriori eventuali ritardi saranno forieri di un ulteriore contenzioso anche sotto il profilo risarcitorio”.

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